Mercoledì 8 Maggio 2024

Bruciate altre due chiese, Canada sotto choc

I roghi dopo la scoperta delle sepolture di bambini nativi nelle sedi di ex associazioni cattoliche. Quattro finora gli edifici incendiati

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L’incendio non si spegne. Altre due chiese sono state date alle fiamme in Canada: gli incendi sono divampati a un’ora di distanza uno dall’altro nella regione della Columbia Britannica, e i due edifici sono stati completamente distrutti. Le autorità non si sbilanciano e parlano di fiamme sospette, ma l’incidente, che porta a quattro il numero delle chiese bruciate di recente, appare legato alle scioccanti scoperte di tombe con resti prevalentemente di bambini nativi, sepolti senza nome presso gli ex collegi e le ex residenze, in molti casi gestiti dalla Chiesa. Ritrovamenti che hanno indignato il Canada e spinto il premier Justin Trudeau a chiedere alla Chiesa cattolica di assumersi le responsabilità e fare chiarezza. Il premier canadese è arrivato ad aleggiare l’ipotesi di azioni legali nel caso in cui la Chiesa non collaborasse e non fornisse tutti i documenti in suo possesso sul caso. Il primo ritrovamento shock risale a poco più di un mese fa, quando i resti di 215 minori sono stati rinvenuti presso la Kamloops Indian Residential School, nella Columbia Britannica.

La scuola era uno dei tanti collegi istituiti un secolo fa per accogliere ed educare i figli dei nativi e gestiti nella gran parte dei casi dalla Chiesa. Quest’ultima si occupò di Kamploops per conto del governo dal 1890 al 1969. Nei giorni scorsi l’altra scoperta scioccante: i resti di 761 persone, soprattutto bimbi nativi, sono stati rinvenuti presso un’ex scuola residenziale – la Marieval Indian Residential School – gestita dalla chiesa nell’area di Saskatchewan. Le scoperte hanno costretto il Canada a fare i conti con la sua storia.

Fra il 1863 e il 1998 più di 150mila bambini nativi, fra cui Inuit e Metis, sono stati sottratti alle loro famiglie e collocati nelle 139 scuole residenziali a loro riservati. Istituti, come è oramai storia nota, dove gli studenti hanno subito abusi fisici da presidi e insegnanti il cui compito era privarli della loro lingua e della loro cultura. Nel 2008 Ottawa istituì una commissione per far luce sui numerosi bambini indigeni che, dopo la scuola, non sono mai tornati nelle loro comunità. Le conclusioni degli esperti sono state scioccanti quasi quanto i ritrovamenti: è stato genocidio culturale.

red. est.