Mercoledì 1 Maggio 2024

Bollettino Coronavirus, i dati del 4 giugno della Protezione civile sul Covid in Italia

Gli aggiornamenti del 4 giugno: nelle ultime 24 ore solo 177 nuovi contagi, ma altri 88 morti (tabelle in Pdf). Intanto a Codogno riaperto il pronto soccorso dopo tre mesi di stop. Rapporto Istat-Iss sull'impatto del morbo sulla mortalità nei primi 4 mesi del 2020: un decesso su 10 è stato per Covid

Coronavirus, la riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Codogno (Ansa)

Coronavirus, la riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Codogno (Ansa)

Roma, 4 giugno 2020 - Bollettino della Protezione civile sull'epidemia di Coronavirus in Italia. I dati aggiornati su contagi, attualmente positivi, morti e guariti. Intanto oggi ha riaperto il pronto soccorso di Codogno dopo tre mesi di stop, dal giorno della scoperta del 'paziente 1'. Nel pomeriggio inoltre è stato diffuso il secondo rapporto dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) sull'impatto del Coronavirus sulla mortalità della popolazione italiana nei primi 4 mesi del 2020.

Il bilancio del 4 giugno

Netto calo del numero di nuovi casi in Italia: 177 positivi in 24 ore, contro i 321 di ieri, che portano il totale degli italiani colpiti da Covid a 234.013. Un dato ancora più significativo perché frutto di molti più tamponi, quasi 50mila oggi contro i 37.300 di ieri: il rapporto positivi/tamponi crolla così a 0,35%, il minimo di sempre. In otto Regioni (Trentino Alto Adige, Sicilia, Umbria, Sardegna, Val d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata) non si registra nemmeno un caso.I guariti di oggi sono 957 (contro gli 846 di ieri), per un totale di 161.895, mentre tornano ad aumentare i decessi, 88 oggi, in tutto 33.689. Per effetto di questi dati, calano ancora gli attualmente positivi, 868 in meno (ieri 596), per un totale che scende a 38.429. E prosegue da due mesi il calo dei ricoveri: quelli in regime ordinario sono 239 in meno (5.503 totali), mentre le terapie intensive sono 15 in meno, 338 in tutto. 32.588 sono i pazienti in isolamento domiciliare.

Lombardia

Sono 84 i nuovi casi oggi in Lombardia, in calo rispetto ai 237 di mercoledì. Solo 3.410 però i tamponi effettuati, contro gli 11.335 precedenti. I decessi sono stati 29, per un totale che sale a 16.021. Ancora giù i ricoveri in terapia intensiva, scesi oggi di 6 unità a 125. In calo di 4 gli altri ricoveri, a 2.954. I guariti oggi sono 55, gli attualmente positivi restano invariati a 20.224.

​Emilia Romagna

Due soli nuovi positivi con sintomi, 18 casi in tutto in più di ieri e altri 7 morti. E' un bollettino sostanzialmente stabile quello fornito dalla Regione Emilia-Romagna. Sono 5.080 i tamponi effettuati, a cui si aggiungono 2.836 test sierologici. Le nuove guarigioni sono 162, per un totale di 21.018: il 75,4% sul totale dei contagi dall'inizio dell'epidemia. Continuano a calare perciò i casi attivi, che a oggi sono 2.688 (-151 rispetto a ieri).  Le persone in isolamento a casa sono complessivamente 2.319 (circa l'86% di quelle malate), -128 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 49 (-1). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 320 (-22). I sette nuovi decessi, tre uomini e quattro donne, portano a 4.154 il numero delle vittime dall'inizio dell'epidemia.

Marche, tre minorenni contagiati

Toscana, un solo caso nelle ultime 24 ore

Piemonte

Sono 24 i contagi in più in Piemonte. Otto derivano da tamponi eseguiti nelle rsa, altri 6 sono di persone asintomatiche. I decessi comunicati oggi sono 12, di cui nessuno, al momento, registrato in giornata: il totale dall'inizio della pandemia è di 3.910 vittime. Si aggiungono 335 altri guariti - il dato complessivo è di 19.502 - mentre altri 2.790 pazienti sono considerati in via di guarigione. I ricoverati in terapia intensiva negli ospedali piemontesi sono 43, uno in meno rispetto a ieri.; negli altri reparti 808 (- 33). Le persone in isolamento domiciliare sono 3.705 I tamponi diagnostici finora processati sono 331.241, di cui 183.611 risultati negativi.

I numeri delle regioni

Il Covid nelle province

Speciale Coronavirus

Il rapporto Istat-Iss

In aprile si sono ridotti l'eccesso di mortalità registrato nei mesi precedenti e i decessi le cui cause non sono spiegate: mentre in marzo dei 26.350 decessi stimati in eccesso il 54% sono stati riportati dalla sorveglianza Covid-19 (14.420), in aprile dei 16.283 decessi in eccesso l'82% è riportato dalla sorveglianza (13.426). Comunque oltre un decesso su 10 in Italia, nei mesi tra febbraio e aprile, è stato per il virus. "Rispetto alla mortalità per il complesso delle cause, i decessi Covid-19 riportati alla Sorveglianza integrata risultano pari all'11% dei decessi totali nel periodo dal 20 febbraio al 30 aprile 2020". Se si considerano le tre aree di diffusione "essi sono in media il 19% del totale dei decessi nelle province a diffusione "alta", il 6% nelle province a diffusione "media" e il 2% in quelle a diffusione "bassa"".

Scomponendo per classi di età, il contributo del Covid-19 alla spiegazione dell'eccesso di mortalità aumenta nelle ultime settimane di osservazione in entrambi i generi. Infatti i decessi Covid-19 spiegano il 95% dei decessi in eccesso nella classe di età 60-69, l'80% nella classe 70-79, il 57% in quella 80-89 e il 34% nei deceduti di 90 anni e oltre. Queste percentuali sono diverse se si guardano i due sessi separati: per il genere maschile i decessi Covid-19 contribuiscono al 40% tra i 90 anni e oltre, mentre i decessi femminili Covid-19 ricoprono quasi la totalità dell'eccesso nella classe 60-69 (99%), il 32% nella classe 90 anni e oltre.

Dei 209.013 casi Covid-19 diagnosticati entro il 30 aprile 2020, il 53,3% (111.452) è di sesso femminile. La classe mediana di età è di 60-64 anni (rispetto al range 0-100). Nella fascia di età maggiore di 90 anni, le donne sono quasi l'80%, anche in ragione della netta prevalenza femminile in questo segmento di popolazione. Appena l'1% dei casi segnalati riguarda soggetti di età inferiore ai 14 anni, il 27% riguarda individui nella classe di età 15-49 anni, il 46% nella classe di età 50-79, il 26% individui di età superiore o uguale agli 80 anni compiuti. 

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