Venerdì 19 Aprile 2024

Bimbo morto a Sharm: i 4 punti oscuri della vicenda. Avvelenamento o intossicazione?

Quello che non torna sulla fine del piccolo Andrea. I genitori saranno ascoltati nelle prossime ore dai magistrati

Palermo, 16 luglio 2022 - Ci sono molte cose che non tornano nella tragica fine di Andrea Mirabile, il bambino morto a inizio luglio a Sharm el Sheikh. Anzitutto: cosa ha ucciso un piccolo di neppure sette anni in meno di 36 ore nel resort di lusso sul Mar Rosso? Nessuno lo sa, neppure l’autopsia è chiara.

I magistrati di Palermo, l’aggiunto Ennio Petrigni e il pm Bruno Brucoli, procedono spediti cercando di dare una risposta agli interrogativi emersi. Per questo motivo nelle prossime ore ascolteranno i genitori del ragazzo, Antonio Mirabile e Rosalia Manosperti. Per la convocazione della coppia hanno atteso la celebrazione dei funerali avvenuta ieri nella chiesa di San Basilio. Vogliono conoscere tutte le tappe della vacanza, a partire dalle escursioni – ad esempio una gita in barca col bambino – fino ai locali frequentati e al cibo mangiato.

Quattro i punti che hanno messo nero su bianco e che intendono discutere con Antonio e Rosalia. Il primo riguarda il malore accusato dal papà di Andreuccio. Si pensava che anche lui fosse stato vittima, come il figlio, di un avvelenamento alimentare. Dalla diagnosi fatta dai medici del Policlinico di Palermo, che lo hanno avuto in cura fino a venerdì, Mirabile senior avrebbe invece sofferto di un’infiammazione urinaria.

Il secondo dubbio dei pm fa a pezzi la convinzione dei sanitari egiziani che dall’inizio hanno affermato che i Mirabile fossero vittime di un’intossicazione da cibo: i farmaci somministrati erano stati, infatti, coerenti con questa convinzione. Ma – dicono ora i pm – sia Andrea che i genitori avrebbero accusato vomito e nausea, neppure un episodio di dissenteria, tipico delle intossicazioni alimentari. E comunque se i Mirabile – come sostengono – hanno mangiato sempre nel resort, perché nessun altro ospite si è sentito male?

La coppia ha sempre negato di aver preso cibo fuori dal Sultan Garden, il resort in cui alloggiava, riferendo di avere mangiato in un ristorante à la carte dell’hotel la sera prima di stare male. Niente pasti al buffet, quindi.

Il terzo punto riguarda la gita in barca, effettuata il 29 giugno. Hanno mangiato qualcosa durante la traversata, hanno fatto il bagno da qualche parte, si sono asciugati con accappatoi personali o forniti dal resort e dall’imbarcazione, hanno inalato qualche sostanza?

Resta, infine, il giallo della cartella clinica rilasciata dall’ospedale di Sharm in cui è riportata una dichiarazione di Rosalia che la donna, però, nega di aver mai fatto. In essa si dice che il bimbo si sarebbe sentito male il martedì, mentre la coppia ha sempre detto che i primi sintomi si sono manifestati tre giorni dopo (il venerdì) e di essere subito andata alla guardia medica. La conclusione è che, pur non escludendo del tutto l’intossicazione alimentare, si imbocca la pista dell’avvelenamento ambientale dovuto all’esposizione a una sostanza che determina effetti infiammatori o a un contatto (o ingestione) con qualcosa di tossico. Intanto una folla composta ha dato ieri l’ultimo saluto ad Andrea, mamma e papà accanto alla bara bianca accolta in silenzio nella chiesa di San Basilio, presente anche il sindaco Roberto Lagalla. "Avete un bambino che sta per nascere, dategli tanto amore. Non sentitevi in colpa", dice padre Luciano Ficano nel corso della sua omelia. Rosalia è incinta al quarto mese di una bambina che si chiamerà Silvia, il nome scelto proprio da Andrea.