Giovedì 2 Maggio 2024

Bardonecchia, polizia francese irrompe nel presidio per i migranti

La ong denuncia l'irruzione: "Grave ingerenza e provocazione ignobile". Il sindaco: "Non si permettano più". Viminale: stop ai doganieri francesi. Di Maio: "Giusto convocare l'ambasciatore". Martina: "Fatti gravi"

Gli agenti della Dogana Francese nella sala della stazione di Bardonecchia (Ansa/Twitter)

Gli agenti della Dogana Francese nella sala della stazione di Bardonecchia (Ansa/Twitter)

Bardonecchia (Torino), 31 marzo 2018 - La polizia francese ha fatto irruzione nella stazione di Bardonecchia e "ha costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine". A denunciare la "grave ingerenza nell'operato delle ong e delle istituzioni italiane" è 'Rainbow for Africa', associazione che lavora nel presidio sanitario istituito presso lo scalo della località torinese al confine tra Italia e Francia. Rainbow4Africa parla di "comportamento irrispettoso" da parte di cinque agenti della Dogana transalpina nei confronti "dei diritti umani nei di un ospite nigeriano".

Da alcuni mesi Bardonecchia, centro sciistico della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. "Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni", ha detto il presidente di Rainbow for Africa, Paolo Narcisi, ricordando che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra".

Nella sala della stazione di Bardonecchia, oltre ai volontari, operano i mediatori culturali e gli avvocati di Asgi.  Per l'avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi, "quanto accaduto è una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignita' umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti". 

IL SINDACO: NON SI PERMETTANO  - "Non avevano alcun diritto di introdursi lì dentro - tuona il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato -. Non si permettano mai più". "Quella - spiega - è una stanza gestita dal Comune con dei mediatori, i volontari di Raimbow4Africa. Come altre realtà, collaborano con il progetto. L'accesso alla sala è possibile solo agli operatori autorizzati". Avato ha poi fatto sapere di aver "informato ieri sera stesso il prefetto di Torino, e mi pare che abbia preso molto a cuore la vicenda". I rapporti con gli enti locali francesi, ha precisato "sono ottimi" ma "l'intervento della dogana è stato fuori da ogni prassi".

LA POLITICA - Si levano le proteste dal mondo della politica. L'irruzione della polizia francese a Bardonecchia è "l'ennesimo errore sulla questione migranti - twitta l'ex premier Enrico Letta -. Poi in Europa si stupiscono dell'esito elettorale in Italia!". Con un tweet interviene anche Maurizio Martina, segretario PD: "I fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa"

"Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese - scrive Luigi Di Maio su Twitter -. Quanto accaduto a Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto". 

Anche Matteo Salvini, leader della Lega, è intervenuto sulla vicenda twittando: "Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo da soli!". 

Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali se la prende con la Francia: "Se Macron pensa che siamo una colonia sbaglia in pieno". Poi incalza il governo italiano: "Suvvia gentili ministri Minniti e Alfano almeno per una volta mostrate la schiena diritta verso un potente e non come sempre verso i più deboli e inermi...". Per Fratelli d'Italia parla la deputata Augusta Montaruli: "Si tratta di una mancanza di rispetto inaudita verso l'Italia ed un precedente inammissibile - afferma la parlamentare -. Siamo contrari a questa gestione del problema profughi da parte di un'Europa lavativa. Sappiamo peraltro che, dietro le richieste di asilo, c'è troppe volte il tentativo di eludere la normativa sull'immigrazione clandestina. Ma dopo il danno di essere lasciati soli, non assisteremo pure alla beffa di essere usati come la loro toilette". 

PARIGI: CE' ACCORDO -  Il ministro francese dei Conti pubblici, Gèrald Darmanin precisa che c'è un accordo del 1990 che permette alla polizia di dogana francese di effettuare dei controlli nei locali della stazione di Bardonecchia. "Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro- si legge in un comunicato diffuso dal ministero- le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtu' di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone". Inoltre il locale della stazione dove è stato effettuato il test delle urine all'uomo nigeriano "è a diposizione della dogana francese in applicazione all'accordo sugli uffici controlli transfrontalieri del 1990. Da qualche mese l'uso del locale è stato concesso anche a un'associazione di aiuto ai migranti. Per questo motivo gli agenti hanno chiesto la possibilità di accedere ai sanitari, cosa che è stata loro consentita". 

FARNESINA- Il direttore generale della Farnesina per l'Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi nel pomeriggio ha convocato l'ambasciatore francese per i fatti di Bardonecchia. Al diplomatico è stat presentata la ferma protesta del governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile. Farnesina: "quanto avvenuto venerdì sera a Bardonecchia mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera tra Francia e Italia".

VIMINALE: STOP A DOGANIERI FRANCESI - La risposta data dalla Francia sulla vicenda è "insoddisfacente" oltre che "inesatta". Quindi basta con le azioni, - secondo quanto riferito da fonti del Viminale - alla stregua di vere e proprie 'intrusioni' o 'incursioni', di doganieri e poliziotti francesi in territorio italiano. Il nostro Paese si accinge a comunicarlo a quello francese. Sempre il Viminale rende noto che i francesi sapevano che i locali della stazione di Bardonecchia on erano nelle loro disponibilità e che dunque non potevano utilizzarli per controlli e attività. Per questo il Viminale condanna le modalità dell' 'incursione' e giudica "inesatte" le dichiarazioni di Parigi. A riprova che i doganieri sapevano di non potere utilizzare il locale della stazione piemontese c'è una mail di un funzionario della Dogana francese scritta il 13 marzo scorso a Rfi nella quale lamenta l'impossibilità da parte degli agenti francesi di potere usare la sala della stazione di Bardonecchia "perchè occupata da altra gente". A tal proposito è stata fissata per il 16 aprile prossimo una riunione tra i prefetti di Torino e di Chambery con all'ordine del giorno anche l'uso dei locali della Stazione di Bardonecchia che nel 2017 sono stati affidati dal Comune alla Ong.