Giovedì 2 Maggio 2024

Antimafia, colpo al clan Rinzivillo. Arresti in Italia e Germania

Undici affiliati all'organizzazione malavitosa sono finiti in manette grazie alla polizia di Caltanissetta e ai finanzieri del Gico

Blitz contro il clan Rinzivillo (Lapresse)

Blitz contro il clan Rinzivillo (Lapresse)

Roma, 17 gennaio 2019  - Blitz antimafia contro il clan Rinzivillo. Arresti in Italia e Germania da parte della Polizia di Stato di Caltanissetta e dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma, coordinato dalle Direzioni distrettuali antimafia nissena e capitolina.

Il blitz denominato "Extra Fines 2 - Cleandro", ha portato all'arresto di 11 appartenenti all'organizzazione criminale con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. 

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Ecco i destinatari delle misure restrittive: Rinzivillo Salvatore, attualmente in carcere; D'Ambra Giandomenico, attualmente agli arresti domiciliari; Lazzari Marco, in carcere; Petrone Cristiano, in carcere; Martorana Ivano, in carcere; Ferracane Riccardo; Cassaro Giuseppe; Gueli Nicola; Gueli Salvatore; Spiteri Gabriele. In corso le ricerche dell'undicesimo soggetto. Tranne Lazzari, Petrone e D'Ambra, gli altri sono indagati, a vario titolo, per aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti in Germania, a Roma e in Sicilia.

L'operazione contro i Rinzivillo segue l'indagine che alla fine del 2017 aveva portato all'arresto di 37 persone e al sequestro preventivo di beni per oltre 18 milioni di euro. 

Gli agenti di polizia e finanzieri del Gico in azione nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, e in Germania a Colonia e Mannheim. Per l'arresto dei 4 affiliati della 'cellula' tedesca, che agiva nel Land della Renania Settentrionale Vestfalia, gli investigatori italiani si sono avvalsi della collaborazione della polizia criminale e dei Reparti speciali tedeschi.

L'indagine del 2017 avevano consentito di accertare l'operatività del clan, che era comandata dai reclusi Antonio e Crocifisso Rinzivillo, entrambi in carcere, attraverso il fratello Salvatore. Lo stesso Salvatore era poi finito in manette dopo che era stato richiamato in Sicilia dalla Capitale al fine di riorganizzare le illecite attività della famiglia.

Salvatore da "reggente" si era legato ad altri esponenti mafiosi palermitani, trapanesi e catanesi, e riorganizzando l'ala criminale puntando al traffico internazionale di droga e di armi, alle estorsioni e alle intestazioni fittizie di beni, e l'ala 'imprenditoriale', che agiva nel settore edilizio e nel commercio di autoveicoli e di prodotti ittici.