Mercoledì 1 Maggio 2024

Incidente frontale con l'handbike: muore il campione Andrea Conti

Incidente in allenamento simile a quello di Alex Zanardi: aveva 51 anni, vincitore di 3 edizioni del Giro d'Italia

Andrea Conti (Facebook)

Andrea Conti (Facebook)

Roma, 29 settembre 2021 - È morto oggi a Verona il campione di handbike Andrea Conti, vincitore di tre edizioni del Giro d'Italia nel 2015, 2016 e 2019. La scorsa settimana, durante un allenamento, si era scontrato frontalmente con un'auto che viaggiava sulla corsia opposta rispetto all sua, ed era stato traportato in gravi condizioni nell'ospedale di Borgo Trento: per le conseguenze di quel gravissimo incidente oggi il cuore del campione di handbike ha smesso di battere.

Conti, 51 anni, alcuni giorni fa, si stava allenando lungo la strada provinciale Bosco Chiesanuova-Cerro Veronese, in vista dell'ultima prova della corsa rosa ad Assisi. Una dinamica che ricorda l'incidente occorso a un altro campione molto popolare, Alex Zanardi, ancora sulla via del recupero a più di un anno dal suo incidente. Noto anche come il 'ciclista-poeta' (nelle occasioni pubbliche in cui era invitato leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese), Conti si era speso molto negli incontri con le varie scolaresche per promuovere la sicurezza stradale.

Era nato a Cerro Veronese, era compaesano dell'ex campione Damiano Cunego (pure lui vincitore di un Giro d'Italia, nel 2004), e a 18 anni era rimasto vittima sulla stessa strada che gli aveva causato una gravissima lesione cervicale, costringendolo a rimanere tetraplegico. Nel 2002 si era avvicinato allo sport e in particolare al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere la propri handbike aveva bisogno di protesi speciali. Gareggiava per il Gruppo Sportivo Ciclistico Giambenini. "Siamo sconvolti e addolorati per la tragica scomparsa di Andrea Conti - il commento di Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano, su Twitter -. Non si può morire durante un allenamento, mentre si pratica sport. È inaccettabile. Il tema della sicurezza sulle strade e dei ciclisti non è più rinviabile e deve essere oggetto della massima attenzione».