Giovedì 18 Aprile 2024

Amoxicillina introvabile, allarme dei pediatri: manca in tutta Italia l’antibiotico per bambini

Il farmaco è il più usato per curare scarlattina, bronchiti e otiti. I medici si rivolgono all’Aifa: "Grave rischio, bisogna agire subito". Per tornare alla piena disponibilità bisognerà attendere oltre l’estate

Farmaci

Farmaci

Roma, 30 aprile 2023 – Emersa nel 2021, la carenza di amoxicillina – antibiotico di prima scelta, con o senza associazione all’acido clavulanico, per tutte le più comuni patologie infettive, essenziale per l’attività pediatrica delle cure primarie – ha iniziato a essere attentamente monitorata a livello europeo dal novembre dello scorso anno. Ma, nonostante l’ottimismo inizialmente mostrato dall’Ema, che a gennaio parlava di una situazione che sarebbe migliorata "nel giro di qualche mese", il problema è diventato sempre più serio tanto da assumere i contorni di un’emergenza. Nel nostro Paese da settimane è introvabile: per alcuni formati la data di fine carenza è indicata entro la fine di maggio ma per altre tipologie bisognerà attendere anche oltre l’estate per un ritorno alla piena disponibilità. In tale scenario l’Associazione culturale pediatri (Acp), la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fim), hanno lanciato un appello all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) affinché "vengano prontamente attivate iniziative efficienti per sopperire alla carenza di farmaci essenziali, che oggi limita la qualità delle cure di infezioni frequenti nella popolazione tutta".

Se a partire dal 2021 la carenza riguardava alcune formulazioni d’uso ospedaliero da alcuni mesi – spiegano i pediatri – la carenza a livello territoriale riguarda tutte le formulazioni di amoxicillina. Un fenomeno che appare ciclico in alcune realtà e più stabilizzato in altre.

La causa principale alla base della carenza di amoxicillina, secondo l’Ema, è il picco di infezioni respiratorie che, lo scorso inverno, ha portato a un forte incremento della domanda di antibiotici. Il tutto accompagnato da ritardi nelle consegne e problemi nella capacità produttiva che stanno interessando l’industria farmaceutica a livello mondiale. Per i pediatri, tuttavia, il problema è un altro. I presidenti di Acp, Sip e Fim – Stefania Manetti, Annamaria Staiano, e Antonio D’Avino – puntano infatti il dito contro le cause farmaceutiche che non sarebbero interessate a produrre un "antibiotico troppo poco costoso".

In passato è già successo per la penicillina orale e l’eritromicina, ma – avvertono i pediatri – l’abbandono dell’amoxicillina "può rappresentare un grave rischio per la salute pubblica data l’ampia numerosità della popolazione che può averne bisogno". Si tratta, infatti, di un antibiotico efficace e ben tollerato, con bassi rischi di effetti avversi e che contribuisce al controllo dell’antibiotico resistenza, di cui l’Italia ha il triste primato in Europa, insieme alla Spagna. "Strumenti di cura efficaci e di basso costo – sottolineano i pediatri – devono essere resi disponibili indipendentemente da eventuali logiche di mercato".

A rendere più preoccupante la carenza di amoxicillina è l’aumento di casi di positività allo streptococco Beta Emolitico di gruppo A: nelle scuole di Roma i casi di scarlattina, causati da questo batterio, sono saliti del 30% con picchi del 50%. Questo antibiotico è, infatti, il più indicato per il trattamento di faringotonsillite da SBEA, otite e polmonite batterica, infezioni dove – affermano i pediatri – "ogni alternativa terapeutica rappresenta una scelta non appropriata". "Ci stiamo adeguando a una carenza sempre più cronica e diffusa, anche durante l’attuale epidemia di infezioni streptococciche che – spiega Manetti – a sua volta ha acuito il problema della scarsa disponibilità e della inappropriatezza prescrittiva, con il rischio di trovarci di fronte a complicanze suppurative sempre più difficili da trattare, come già segnalato da alcuni reparti ospedalieri pediatrici".

Per risolvere tale carenza al ministero della Salute è stato aperto un tavolo: la proposta che arriva dalle Associazioni dei pediatri è quella di coinvolgere nella produzione lo stabilimento Farmaceutico militare di Firenze.