Alessia Mendes assolta: "Uccise il marito per legittima difesa"

Genova, un anno fa al culmine dell'ennesima lite ha accoltellato a morte, per 12 volte, il marito che la picchiava da anni. Il procuratore:"Impugneremo la sentenza"

Alessia Mendes (Ansa)

Alessia Mendes (Ansa)

Genova, 18 ottobre 2018 - Nel giugno dell'anno scorso, esasperata dalle continue angherie - botte, insulti, umiliazioni - Alessia Mendes non ce l'ha fatta più: al culmine dell'ennesimo, violentissimo litigio, ha ucciso il marito-aguzzino Alessio Rossi con 12 coltellate.

Oggi è stata assolta: per il giudice dell'udienza preliminare, quei dodici fendenti furono legittima difesa. Una tesi sostenuta dal legale della donna ma non dalla procura, che tramite il pm Paola Crispo aveva invece chiesto la condanna a 16 anni

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Il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi promette battaglia: "Dobbiamo leggere la motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa". La quale, specifica, "deve essere attuale. E non basta avere subito maltrattamenti per giustificare un delitto. La vicenda poi non è così lineare, visto che la vittima è stata uccisa con 12 coltellate".

Comprensibilmente soddisfatta, d'altro canto, la legale della donna, una ballerina di origini brasiliane: "Ho sempre creduto nella sua innocenza - ha detto Rachele De Stefanis - e fondamentale è stata la Bpa, la Bloodstain Pattern Analisys. Abbiamo ricostruito la scena del crimine tramite l'analisi delle tracce di sangue. La scena parla e quello che dice spesso è oggettivo. Io credo sia la prima volta che a Genova venga usata una consulenza di questo tipo".

Rossi era stato denunciato e indagato due volte - nell'ultimo anno - per maltrattamenti e lesioni nei confronti della donna e nel primo caso era già stato rinviato a giudizio, mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso.

Truculenta la scena di quel pomeriggio, quando i due litigarono per l'ultima volta:  dopo aver tanto subìto la donna quella volta impugnò un coltello da cucina e colpì il marito. Rossi provò a scappare, ma si accasciò sul pianerottolo. La ballerina si barricò in casa minacciando di suicidarsi e solo il calore di una funzionaria delle volanti riuscì a farla desistere. 

Da quel giorno Alessia Mendes è in carcere. Quando oggi il giudice l'ha assolta si è inginocchiata a terra e ha iniziato a piangere. Le porte del carcere però si apriranno tra qualche settimana, dopo avere scontato una condanna, nel frattempo diventata definitiva, per alcuni grammi di droga che le vennero trovati prima dell'omicidio.