
Un nuovo processo contro le Ong riaccende il dibattito sul salvataggio dei migranti in mare. Il Gup del Tribunale di...
Un nuovo processo contro le Ong riaccende il dibattito sul salvataggio dei migranti in mare. Il Gup del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo Schininnà, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati coinvolti nel caso Mare Jonio, la nave della Ong Mediterranea Saving Humans.
I reati contestati sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di averne ottenuto un vantaggio economico. Tra gli imputati ci sono il comandante Pietro Marrone; Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping; Giuseppe Caccia, vicepresidente del CdA di Idra e capo spedizione; Luca Casarini (nella foto), fondatore di Mediterranea; insieme a tre membri dell’equipaggio.
L’indagine risale al settembre 2020, quando la Mare Jonio prese a bordo 27 naufraghi dalla nave cargo danese Etienne Maersk, bloccata da 38 giorni al largo. Lo sbarco avvenne a Pozzallo. Due mesi dopo, la società danese versò 125mila euro alla Idra Social Shipping: per l’accusa, prova di un lucro illecito legato al soccorso. Luca Casarini ha respinto le accuse: "Abbiamo salvato persone abbandonate per 38 giorni". Serena Romano, tra i legali della Ong: "Chiameremo in aula i vertici di Maersk e i naufraghi. Dimostreremo che non c’è stato alcun accordo economico".