ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Agguato in strada. Spari contro l’auto, dottoressa uccisa mentre torna dal lavoro

Due uomini, poi fuggiti, hanno aperto il fuoco all’altezza di una curva. La donna aveva 67 anni, con lei c’era il marito (psichiatra) colpito di striscio. Modalità in stile ’ndrangheta, ma la pista della criminalità viene esclusa. .

Agguato in strada. Spari contro l’auto, dottoressa uccisa  mentre torna dal lavoro
Agguato in strada. Spari contro l’auto, dottoressa uccisa mentre torna dal lavoro

Due persone nascoste nei pressi di una curva a gomito sulla strada che collega Santa Cristina d’Aspromonte a Taurianova, nel Reggino, sparano con un fucile dal posizione frontale contro il parabrezza dell’auto lato passeggero. Poi un secondo colpo di lato. Così è morta Francesca Romeo, dottoressa di 67 anni in servizio alla Guardia Medica di zona. Con lei in auto c’era il marito Antonio Napoli, un anno in meno e psichiatra che lavora a Palmi. Era lui alla guida della Peugeot 3008 che si è fermata qualche decina di metri dopo il luogo dello sparo. È rimasto ferito di striscio e ora è ricoverato all’ospedale di Polistena, dove è stato interrogato.

L’AGGUATO

È un omicidio "strano", come lo definisce qualche investigatore, quello della dottoressa Romeo. Chi conosce marito e moglie ne parla come persone riservate e perbene. I due non avevano figli, erano stimati professionisti e ovviamente incensurati. Eppure l’agguato che ha ucciso lei e ferito lui sembra avere modalità ‘ndranghetiste, per la preparazione e l’esecuzione. Ma secondo le prime ipotesi degli inquirenti la pista della criminalità organizzata è esclusa. La polizia scientifica ha effettuato in mattinata i rilievi per cercare di ricostruire la dinamica dell’accaduto. La distanza da cui sono stati sparati i colpi di fucile "non consentiva errori". Il primo ha forato il parabrezza lato passeggero e ha colpito la vittima. Il secondo è stato sparato di lato e sempre verso il passeggero. La donna aveva appena finito il suo turno di notte e stava tornando a casa a Sant’Anna di Seminara con il marito che era andato a prenderla. Lui è ferito a un braccio, forse nel tentativo di proteggersi.

IL MISTERO SUL MOVENTE

I magistrati della procura di Palmi e gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Taurianova stanno cercando di ricostruire la vita della dottoressa, ritenuta l’obiettivo dell’agguato, le sue amicizie, per cercare di dare un perché all’omicidio. Santo Gioffrè, ex commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e medico ginecologo a Seminara, la conosceva: "Era una persona professionalmente preparata e disponibile così come il marito lo è altrettanto nel suo lavoro al centro di salute mentale di Palmi. La barbara uccisione di stamattina, dopo che Francesca ha finito il suo turno di lavoro, indica che sono ormai saltati i minimi principi di comunità civile. Uccidere un medico che nella sua natura ha il compito di aiutare le persone, significa che questa terra ha perso qualsiasi connotato di civiltà".

I COLLEGHI

Il presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria Pasquale Veneziano dice però che la guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte è abbastanza tranquilla: "C’erano, però, tutti i problemi che ci sono in quelle calabresi che, essendo sprovviste di protezione, purtroppo espongono i medici a delle aggressioni sia verbali che fisiche. Ma questa è una cosa già risaputa da tanto tempo". Sul motivo dell’agguato Veneziano aggiunge di non sapere "se sia o meno legato alla professione. Se così fosse, ancora una volta, non avremmo saputo proteggere una collega durante il suo lavoro". I colleghi della postazione di Santa Cristina hanno riferito che nel turno di lavoro appena concluso non c’erano stati problemi. E la dottoressa non aveva avuto in tempi recenti scontri con pazienti o loro parenti.