Lunedì 29 Aprile 2024

Accuse di stupro, la difesa dei calciatori: "Solo una goliardata, lei ci stava"

La versione raccontata da Lucarelli e Apolloni al Gip: "Nessuna violenza, è stato un rapporto consenziente". L’avvocato dei due punta su un video cancellato dai cellulari dei giovani: "Va recuperato, li scagiona"

Mattia Lucarelli

Mattia Lucarelli

Milano, 25 gennaio 2023 - "Goliardata", anzi "bischerata" e poi "nessuna violenza", no solo "rapporti sessuali consenzienti". Sono queste le parole scelte da Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, calciatori del Livorno, arrestati venerdì scorso con l’accusa pesantissima di stupro di gruppo nei confronti di una 22enne studentessa americana, per raccontare la serata che li ha inchiodati ai domiciliari e a quattro ore di interrogatorio davanti al gip Sara Cipolla.

L’avvocato dei due calciatori, Leonardo Cammarata, ha chiarito che per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni la deposizione davanti al gip è stata "una liberazione, perché finalmente hanno potuto raccontare la loro verità" che, stando ancora alle parole della difesa, è ben diversa da quella raccontata dalla studentessa, a Milano per uno stage di lavoro, e incontrata in discoteca.

Per lei, un rapporto sessuale imposto con violenza dai 5 giovani (due con ruoli più attivi, destinatari di custodia cautelare, tre solo indagati) davanti ai quali avrebbe tentato in tutti i modi di resistere, come si vede e si sente dai sonori dei video registrati con i cellulari, in cui la giovane li pregava di smettere. Per Lucarelli e Apolloni, che si sono presentati al settimo piano di palazzo di giustizia di Milano accompagnati dai loro genitori (Lucarelli jr con il padre Cristiano) si è trattato, invece, semplicemente di una serata trascorsa con una giovane conosciuta in discoteca, con cui si sono divertiti. "Per tutta sera, prima di arrivare a casa (quella di Lucarelli jr nella lussuosa Porta Romana) abbiamo riso e scherzato con lei in italiano e in inglese in modo che lei capisse cosa stavamo dicendo". E ancora: "Frasi volgari sì, di cui ci pentiamo, ma dette in un contesto di scherzo, che la giovane condivideva".

Versione antitetiche, nell’udienza di ieri, suffragate, per ora, solo da video che depongono a favore della vittima. Ma qui l’avvocato Cammarata ha “calato l’asso“ e sostenuto che attraverso accertamente tecnici non ripetibili, concessi dal gip, sui cellulari dei due giovani si potrà recuperare quell’unico video che scagionerebbe i suoi due assistiti e che da loro sarebbe stato cancellato solo per non avere guai con le rispettive fidanzate. La difesa ha chiesto poi al giudice Cipolla la revoca della misura cautelare. Rigettata ieri, in serata, è già stato annunciato il ricorso al Riesame. Per l’inchiesta, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, lo stupro di gruppo risale alla notte tra il 26 e il 27 marzo dell’anno scorso dopo che la studentessa, ubriaca, sarebbe stata avvicinata dai due giocatori e da altri tre loro amici, fuori dal "Gattopardo", mentre stava cercando un taxi. Da lì, in base alla ricostruzione, la ventenne sarebbe stata portata nell’appartamento di Mattia Lucarelli, dove sarebbe stata violentata e umiliata, come testimonia l’unico audio-video salvato nei cellulari dei ragazzi, dagli investigatori della Squadra Mobile.

Nell’inchiesta ci sono anche le carte della deposizione in incidente probatorio della studentessa. Il racconto dell’orrore inizia dai ricordi confusi di quella serata in discoteca: i drink al bar, la sensazione di "non sentirsi in lei", il viaggio in macchina con quei ragazzi incontrati per strada (che per il giudice la vedevano come un "dono dal cielo di cui abusare a piacimento") e l’arrivo nell’appartamento di Lucarelli jr. "Io volevo andare a casa, non mi sono resa conto che mi stavano portando in un posto diverso". Si ritrova lì, sul divano, in balìa del branco: "Urlavo, li respingevo, dicevo no, ma loro non smettevano e ridevano". E ancora, si legge nelle carte della deposizione: "Mi umiliavano, quando ho compreso quello che stava succedendo sono rimasta congelata, atterrita...ho sperato solo che finissero presto. Quella sera non volevo assolutamente avere rapporti sessuali con nessuno dei ragazzi, tantomeno averne uno di gruppo".