Aosta, 20 novembre 2012 - Il destino è stato beffardo con Patrick Edlinger, star e icona dell’arrampicata, morto ieri per una banale caduta domestica. Il ‘biondo’ per gli amici e ‘le dieu’ per i climber di mezzo mondo aveva 52 anni e un passato sfolgorante tra successi ed eccessi. È caduto da una ripida scala di casa, battendo la testa e procurandosi una fatale emorragia. Lo hanno trovato privo di vita in bagno, dove si è trascinato agonizzante.

Si è ferito sbattendo la tempia contro il pavimento tra due materassi che aveva piazzato ‘per sicurezza’ sotto la scala, nella sua casa di La Palud, nel Verdon, terra di strapiombi rocciosi che separano le Alpi dalle pianure provenzali del sud della Francia. Lui che aveva sfidato il verticale da solo, slegato, diventando un mito per almeno una generazione di arrampicatori e non solo, tradito da un banale gradino.

Nato a pochi chilometri dai Pirenei aveva iniziato a scalare a otto anni sulle montagne di casa. La svolta nell’incontro con il quasi coetaneo Patrick Berhault, grande alpinista francese scomparso nel 2004. ‘Les deux Patrick’ hanno iniziato ad arrampicare le gole del Verdon, aprendo vie fino allora considerate impossibili. All’inizio degli anni ‘80 la fama di Edlinger si è amplificata grazie a due documentari di Jean-Paul Janssen, che lo hanno fatto diventare una star agli occhi del grande pubblico e gli hanno aperto le porte del jet-set. Fisico scultoreo, capelli biondi fluenti, carattere aspro, in poco tempo si è trasformato in un divo. Su giornali e magazines spiccava la sua foto ‘cult’ mentre, a petto nudo e con i pantaloncini corti, allungava la mano verso una minuscola presa sulla roccia.

Della rockstar aveva sicuramente l’aspetto, ma anche la maledizione. «Il suo cotè burbero—racconta Guido Azzalea, presidente delle guide alpine della Valle d’Aosta e suo intimo amico—nascondeva una grande fragilità. Era molto sensibile. Forse non ha saputo reggere il peso del successo». Nel 1995 Edlinger era stato vittima di un grave incidente nelle Calanques in Francia: era piombato giù da una parete di 18 metri, subendo un arresto cardiaco, ed era stato salvato dall’intervento di un rianimatore. Negli ultimi anni, racconta l’autore della sua biografia, Edlinger aveva problemi di alcolismo. Problemi che forse sono all’origine del fatale incidente. Gli amici di La Palud lo avevano visto più depresso del solito, mentre si aggirava per il paese. «Sono un uomo libero e non rimpiango nulla del mio percorso » resterà il suo epitaffio.