Salerno, 9 settembre 2010 - Pollica sta rendendo omaggio al suo sindaco, Angelo Vassallo, massacrato domenica notte con sette colpi di pistola mentre si trovava nella sua auto a cento metri da casa ad Acciaroli, una frazione di Pollica. Il suono delle campane a morto ha accolto nel primo pomeriggio l’arrivo della bara nella camera ardente allestita nella chiesa dell’Annunziata. Il feretro era accompagnato da circa 200 cittadini. Davanti a tutti c’erano la vedova Angela Amendola e i due figli Antonio e Giusy. Un applauso, tante lacrime, qualche urlo ‘ti vogliamo bene'.


Tra la folla che si è alternata all’interno della chiesa non soltanto parenti e amici, ma anche assessori, consiglieri comunali e dipendenti del Municipio. E poi la folla, i pollichesi, ma anche cittadini provenienti da tutta la zona cilentana. L'omaggio andrà avanti per tutta la notte. Tra gli altri il presidente dell’Anci Nino Daniele e il presidente del Parco nazionale del Cilento, Amilcare Troiano.  "Angelo amava i ragazzi e loro amano lui. In questa ultima notte la gioventù di Pollica vuole restargli accanto",  ha detto il vicesindaco della cittadina salernitana Stefano Pisani.

I FUNERALI -  Davanti al mare di Acciaroli, domani alle ore 10;30 verranno celebrati i funerali di Angelo Vassallo. Un altare è stato allestito per le esequie del sindaco-pescatore, chiamato così dai suo concittadini proprio per il suo amore per il mare e per l'ambiente. La messa verrà celebrata dal vescovo di Vallo della Lucania, Giuseppe Rocco Favale. Dopo la funzione funebre come vuole la tradizione la bara verrà portata a spalla da parenti, amici, amministratori di Pollica fino alla zona abitata di Acciaroli, frazione di Pollica. Poi il feretro verrà infilato nel carro funebre per dirigersi al cimitero. Prima di arrivare al camposanto però verrà effettuata una sosta davanti al Comune di Pollica dove i compagni di lavoro del Comune gli rivolgeranno l'ultimo saluto. "Sarà una cerimonia sobria, semplice come era lui", ha detto il vicesindaco Stefano Pisano.

È stata anche studiata una alternativa nel caso in cui su Pollica e sulla frazione di Acciaroli dovesse abbattersi un temporale. La cerimonia funebre in qual caso verrebbe spostata all'interno della chiesa dell'Annunziata dove è tuttora allestita la camera ardente. "Solo se la pioggia dovesse essere forte il rito funebre si terrebbe in chiesa", ha detto il vicesindaco Pisano.

Al funerale sono già annunciate le presenze delle istituzioni e di personaggi politici nazionali. Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il segretario dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il presidente dell'Anci nonchè sindaco di Torino Sergio Chiamparino  il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, esponenti della Regione Campania e della Provincia di Salerno.

L'AUTOPSIA - Vassallo è stato ucciso con sette colpi di pistola calibro 9x21 che lo hanno raggiunto al torace e alla base del collo. E’ quanto emerso dall’autopsia effettuata ieri sera sul cadavere del sindaco di Pollica, nell’ospedale di Vallo della Lucania. Sembra che i colpi, tutti presumibilmente mortali, siano stati esplosi da un’unica arma. Il killer non avrebbe sparato “a bruciapelo” ma avrebbe mirato al cuore e agli organi vitali, sparando da una distanza ravvicinata. L’uomo, si apprende da fonti investigative, è stato colpito in punti vitali, segno che la mano assassina potrebbe essere di un tiratore esperto. L’esame autoptico è durato circa tre ore, ed è stato effettuato dai medici Francesco Vinci, esperto di balistica forense, e dall’anatomopatologo Adamo Maiese, alla presenza del capo della Procura di Salerno Franco Roberti.

CONOSCEVA IL SUO KILLER  - Il sopralluogo sulla scena del delitto, una stradina in leggera salita che da Pollica porta ad Acciaroli, effettuato ieri dai sostituti Rosa Volpe e Valleverdina Cassaniello, ha fornito ulteriori indicazioni che potrebbero dare impulso alle indagini. I risultati confermano l’ipotesi investigativa che Angelo Vassallo “conoscesse o avesse creduto di riconoscere il suo assassino”: l’auto, un’Audi station wagon, è stata infatti, ritrovata con il freno a mano tirato ma con il quadro ancora acceso: segno, per chi sta indagando, che il sindaco “conoscesse o avesse creduto di riconoscere il suo assassino”.

A quattro giorni dall’omicidio di Vassallo, le indagini affidate alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno e coordinate dal capo della Procura, Franco Roberti, procedono senza sosta: rimangono aperte tutte le ipotesi ma quella più accreditata è che il sindaco ambientalista sia stato ucciso per motivi legati all’attività amministrativa e che il delitto sia stato deciso negli ambienti della camorra. Fortemente impegnato su più fronti, specie nella tutela e nel rispetto del territorio, per gli investigatori è plausibile che il sindaco “si sia creato inimicizie rispondendo `no’ ad eventuali richieste”.
 

Per chiarire definitivamente la dinamica dell’omicidio, si attende l’esito della perizia balistica effettuata ieri dal medico legale Francesco Vinci, che sarà consegnata entro 40 giorni e conterrà anche la ricostruzione tridimensionale delle traiettorie.