{{IMG_SX}}Bari, 7 marzo 2008 - Partecipano in migliaia ai funerali dei cinque operai morti nella tragedia del lavoro di Molfetta, in provincia di Bari. Sia all'interno della chiesa di Santa Maria della Pace che all'esterno numerosissimi sono i cittadini che vogliono testimoniare la solidarietà verso Guglielmo Mangano, Vincenzo Altomare, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepre e Michele Tasca, deceduti a causa delle esalazioni di un'autocisterna nel cortile della 'Truck Center'.


Alle esequie partecipano il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D'Alema e il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro in rappresentanza del governo.

 

CINQUE INDAGATI

Cinque persone nel registro degli indagati per la tragedia di Molfetta: si tratta dei responsabili di Fs logistica, proprietaria della cisterna 'della morte', un dirigente di Cemat Puglia, società che gestisce, organizza e commercializza in Italia il trasporto combinato strada - rotaia, e due dirigenti di 'La Cinque Biotrans', incaricata da Fs logistica della manutenzione e gestione delle cisterne utilizzate.

I cinque sarebbero indagati per vari reati tra cui il più grave sarebbe l'omicidio colposo plurimo.

 

 

DALLO STATO 500 EURO AL  MESE

Ad alcuni pagherà solo il funerale. Per gli altri lo Stato italiano spenderà poche migliaia di euro l'anno: precisamente, 6.800 euro subito per i funerali, 34.000 euro l'anno finchè i figli non saranno maggiorenni e 20.000 euro l'anno fino alla morte delle tre vedove. In altri termini, a ogni famiglia andranno circa 500 euro al mese, esclusi 280 euro a figlio fino al 18esimo anno di età.


A tanto ammontano infatti le rendite che - apprende l'Agi - spettano ai familiari delle vittime della strage del Truck Center di Molfetta, in cui hanno perso la vita cinque persone.

 

Ai parenti del più giovane degli operai morti, Michele Tasca di vent'anni, verrà versato esclusivamente un assegno per le spese di sepoltura dell'ammontare di circa 1.700 euro. Il ragazzo infatti non aveva moglie o figli a carico. I parenti di Michele potrebbero far causa alla Truck Center per danni morali. Ma, anche nella migliore delle ipotesi, ovvero se la responsabilità dell'azienda nell'incidente venisse accertata e l'impresa risultasse titolare di un'assicurazione privata, perchè riescano ad ottenere un indennizzo ci vorranno non meno di dieci anni.


La seconda vittima, Biagio Sciancalepore, 24 anni, non era dipendente della Truck Center di conseguenza i suoi familiari non percepiranno nulla dall'Inail. Anche in questo caso però potrebbero far causa all'azienda.
Alla vedova di Luigi Farinola, 36 anni, l'Inail verserà invece i 1.700 euro di assegno funerario e una rendita vitalizia pari al 50% del salario percepito dall'operaio morto (1.400 euro), dunque 700 euro al mese circa per 12 mensilità.


Ciascuno dei figli di Farinola, una bimba di sei anni e uno in arrivo, riceverà circa 280 euro, fino alla maggiore età o fino a 26 anni se seguirà gli studi universitari. Stesso discorso vale per la moglie e i figli di Guglielmo Mangano, 44 anni.


Nel caso del titolare dell'azienda, Vincenzo Altomare, 64 anni, sposato e padre di tre figli già adulti, la situazione cambia a seconda di come è classificata la sua azienda. Se si tratta di un'impresa artigiana la vedova riceverà l'assegno funerario ed una rendita vitalizia di importo mensile pari a circa 500 euro.


In sostanza per il sostegno ai familiari dei cinque lavoratori morti a Molfetta lo Stato spenderà 6.800 euro subito per i funerali, 34.000 euro l'anno finchè i figli non saranno maggiorenni e 20.000 euro l'anno fino alla morte delle tre vedove.


Il problema non è solo l'esiguità della rendita ma anche i tempi medi di erogazione da parte dell'Inail affinchè completi l'istruttoria. Ora l'attesa è di circa 110 giorni, ossia quasi quattro mesi. Anche se, riferiscono alcuni esperti, prima era molto di più e cioè di circa 5-6 mesi. Non stupisce, di fronte a questi dati, che l'unica richiesta dei parenti degli operai morti al presidente del Consiglio Romano Prodi, in visita a Molfetta, sia stato un lavoro.
«Ripetiamo da anni, senza esito - commenta Pietro Mercandelli, presidente dell'Anmil, l'associazione dei mutilati e invalidi sul lavoro - che bisogna procedere ad una revisione degli indennizzi previsti per le vittime del lavoro, per i familiari regolati addirittura da una normativa vecchia di cinquant'anni, quando in Italia non c'era neppure il divorzio».


IL MESSAGGIO DEL PAPA

Cordoglio di Papa Benedetto XVI per le cinque vittime di Molfetta. In un messaggio a firma del segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, indirizzato al vescovo di Molfetta, monsignor Luigi Martella, Ratzinger "appresa la triste notizia del grave incidente sul lavoro" ha manifestato "la sua paterna e affettuosa vicinanza ai familiari delle persone tragicamente scomparse e all'intera comunità molfettese, esprimendo viva partecipazione al loro dolore".


Il Papa "ricorda l'esempio di solidarietà e generosità dei compianti defunti che affida alla misericordia divina perché possano godere eternamente della luce del volto di Dio" e "invoca su quanti soffrono per la grave perdita per la materna intercessione della Vergine Santa, la consolazione della fede e, nella luce della speranza cristiana, imparte di cuore confortatrice benedizione apostolica".

 

LO STRISCIONE DELLA THYSSENKRUPP

C'è anche uno striscione della Rsu Fim-Fiom-Uilm della Tyssen Krupp Acciai Speciali Terni all'esterno della chiesa Santa Maria della Pace di Molfetta, dove stanno per terminare i funerali delle cinque vittime della tragedia sul lavoro della 'Truck Center'. 'Eroi per semprè, recita un altro striscione.
Sono alcune migliaia, sommando quelli che sono all'interno con quelli che sono all'esterno, i cittadini che hanno voluto, in un clima di grande mestizia e di commosso silenzio, manifestare la loro vicinanza alle famiglie delle cinque vittime.

 

L'OMELIA DEL VESCOVO

"E' la Parola che ci regge in questo momento e regge soprattutto i familiari, le mogli, i figlioli, i nipoti e gli amici. Anche se umanamente sono infrante le speranze alle quali essi stavano cercando di dare consistenza; speranze di una vita più tranquilla economicamente, dopo svariate esperienze di precarietà, speranze di un lavoro più sicuro, di uno stipendio per poter fondare e mantenere una famiglia». Sono le considerazioni svolte dal vescovo di Molfetta Luigi Martella, durante l'omelia della messa dei funerali di Vincenzo Altomare, Guglielmo Mangano, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepore e Michele Tasca, rispettivamente il titolare della 'Truck Center' e quattro operai morti nell'incidente sul lavoro di lunedì scorso.


Il vescovo ha voluto ricordare «la speranza di Michele, il più giovane, in attesa di partire per poter mettere a frutto le abilità acquisite e riconosciute alla Scuola Alberghiera. Nessuno di loro -ha concluso- ha tenuto per se la vita, ognuno l'ha completamente donata. La catena della loro solidarietà si è trasformata in una catena di vita e di amore".