{{IMG_SX}}Roma, 3 marzo 2008 - Piogge intense, temporali, neve a bassa quota e (a partire da mercoledì) temperature in ribasso di oltre 10 gradi. È il gelido scenario disegnato dalla Protezione civile nazionale che, sulla base delle ultime previsioni, ha emesso un "primo avviso di avverse condizioni meteorologiche per il peggioramento delle condizioni meteorologiche atteso a partire dal pomeriggio di domani e per le successive 24-36 ore", cui faranno seguito "ulteriori comunicazioni con il passare delle ore".

 

"Da domani - si legge nell'allerta - inizierà un consistente peggioramento delle condizioni meteorologiche che, dalle regioni settentrionali, si estenderà rapidamente a tutto il Paese. Si tratta di una ondata di maltempo caratterizzata da fenomeni intensi, dovuta ad una consistente irruzione sull'Italia di aria fredda proveniente dall'Atlantico settentrionale".

 

PIOGGE - Dal pomeriggio di domani, e in progressiva estensione, sono previste "diffuse precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale, sulle regioni del nord (ad esclusione del quadrante occidentale) e su quelle del centro". Dalla mattinata di giovedì, i fenomeni più significativi "tenderanno a localizzarsi sulle regioni centrali-adriatiche e su quelle meridionali".

 

NEVE - Precipitazioni nevose, "anche a quote collinari" sono previste, tra martedì 4 marzo e mercoledì 5, sulla Lombardia, sul Trentino-Alto Adige, sul Friuli Venezia Giulia, sul Veneto, sui rilievi liguri e sull'appennino tosco-emiliano; tra mercoledì 5 e giovedì 6 sulla Toscana, sull'Umbria, sulle Marche, sull'Abruzzo, sul Lazio, sul Molise, sulla Campania e sulla Sardegna; tra giovedì 6 e venerdì 7, sulla Basilicata e sulla Calabria.

 

TEMPERATURE - Una "marcata diminuzione delle temperature" è prevista a partire da mercoledì 5: si stima un calo, "rispetto ai valori attuali, di oltre 10 gradi".

 

VENTI - "Sensibile intensificazione", sempre a partire da domani, dei venti provenienti dai quadranti settentrionali, venti che interesseranno "prima le regioni settentrionali e, successivamente, tutto il paese". Già nella giornata di oggi i Canadair e gli elicotteri della Protezione civile sono intervenuti su quattro incendi boschivi in Piemonte ed uno in Calabria. "Vista la progressiva intensificazione dei venti - raccomanda la Protezione civile - è necessario evitare comportamenti che potrebbero innescare roghi nelle zone dove non sono attese precipitazioni".

 

MARI - La Protezione civile prevede un "vistoso aumento del moto ondoso dei mari": tutti i bacini, con il passare delle ore, potranno raggiungere uno stato tra il molto agitato e il grosso.

 

Il Dipartimento della Protezione civile seguirà l'evolversi della situazione anche mediante la pubblicazione quotidiana sul proprio sito (www.protezionecivile.it) dei bollettini di vigilanza meteo nazionale.

 

IL METEREOLOGO

Non bisogna avere troppa fretta a mettere gli indumenti pesanti in guardaroba: l'inverno prepara per i prossimi giorni un colpo di coda. Che potrebbe non essere l'ultimo. A lanciare l'allarme è il climatologo Giampiero Maracchi, che prevede "per domani notte un'ondata di freddo, con temperature destinate a scendere in un colpo solo di sei o sette gradi".

 

La 'colpa', spiega Maracchi, è del famigerato anticiclone siberiano, responsabile in diversi momenti dell'anno del maltempo che colpisce diversi parti d'Europa, Italia compresa. "La massa di aria fredda, proveniendo appunto dalla Siberia, investirà prima il nord est e il versante orientale della penisola, per poi estendersi progressivamente un pò a tutto il Paese".

 

Il calo delle temperature sarà avvertito in particolare da mercoledì, e non dovrebbe durare a lungo, ma "il vero pericolo - avverte il climatologo - è che il fenomeno possa ripetersi altre volte a marzo. Un rischio legato proprio al comportamento dell'anticiclone, che quest'anno ha 'oscillato' a lungo tra est e ovest, ma che rientra nel quadro più generale dei cambiamenti climatici: la primavera arriva prima, come dimostrano piante ormai fiorite da un mese, ma i ritorni di freddo sono sempre più frequenti".