{{IMG_SX}}Milano, 18 luglio 2007 - La "Storia delle Lombardia a fumetti", volume per studenti di Roberto Fassi e Paola Bruni pubblicato in diecimila copie dalla presidenza del consiglio regionale della Lombardia, deve essere immediatamente ritirato dalla circolazione.

 Lo chiedono i familiari delle vittime delle stragi di Piazza Fontana (Milano, 12 dicembre 1969) e di Piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio 1974) per "l'inaccettabile e incoprensibile errore storico" contenuto, a loro parere, in particolare nella pagina del volume che riguarda il Sessantotto e gli anni Settanta. Sulla vicenda sta già indagando il ministero della Pubblica Istruzione che si pronuncerà tra alcuni giorni.


Il volume, che ha già suscitato critiche per l'assenza di riferimenti a Giuseppe Garibaldi, è di nuovo sotto accusa per il breve testo di pagina 124 che sembra associare i movimenti studenteschi e operai del Sessantotto ai due "atti di terrorismo" degli anni Settanta. Una presunta interpretazione storica che, secondo Federico Sinicato, avvocato di parte civile nel processo di piazza Fontana, merita una denuncia per diffamazione da parte dei sindacati "perché non c'è possibilità di confusione visto che la matrice neofascista o neonazista è acclarata".


Sulla stessa linea Manlio Milani, presidente dell'associazione dei caduti di Piazza della Loggia, secondo il quale il libro contiene una "Pagina sconcertante che offende noi, i feriti e i morti" di quella tragedia. Per questo ha lanciato un appello al presidente delle Regione Lombardia Roberto Formigoni, al sindaco di Milano Letizia Moratti e al presidente della Provincia di Milano Filippo Penati affinché si uniscano alla richiesta di rivedere il libro, così come auspicato già dal sindaco di Brescia Paolo Corsini (Ds) e dal presidente del consiglio provinciale di Brescia Paola Vilardi (Forza Italia).

Promotori della richiesta di ritirare il volume sono i partiti di opposizione nel consiglio regionale lombardo: secondo Arturo Squassina, consigliere dei Ds eletto a Brescia, il testo nega la verità "storica, politica e giudiziaria visto che non si tratta di tragici episodi, ma stragi fasciste".

Oltre al ritiro del volume dalle scuole Luciano Muhlbauer, del Prc, ha chiesto che i destinatari lo rispediscano al mittente, cioè il leghista Ettore Albertoni. Il presidente dell'assemblea lombarda è infatti, a suo parere, l'artefice di "un'operazione non innocente" frutto dell'abuso dei propri poteri istituzionali. Il rappresentante dei Verdi, Carlo Monguzzi, ha infine ricordato che "chi ha fatto il Sessantotto non faceva parte di una banda di imbecilli, come viene fuori dal libro, ma di un grandissimo movimento di trasformazione culturale".