{{IMG_SX}}Roma, 22 maggio 2007 - Nascita storica al Bioparco di Roma: nelle incubatrici del Rettilario sono nate dieci testuggini Kleinmanni, (dette testuggini egiziane), una specie quasi estinta in natura che rientra in un programma di riproduzione in cattività finalizzato al rilascio in natura.
Nei decenni passati, questa specie di testuggine veniva commerciata illegalmente in decine di migliaia di esemplari per soddisfare la richiesta del mercato degli animali "da compagnia" (soprattutto nel nord Europa), ma la testuggine necessita di cure ed ambienti controllati e il 99% di questi animali detenuti da privati muore quasi subito.

 


A ottobre 2005 il Corpo Forestale dello Stato (Ufficio Cites) ha sequestrato all'Aeroporto di Napoli una valigia proveniente dalla Libia contenente trecento Testuggini egiziane: la capacità di questa specie di vivere in ambienti desertici aveva permesso agli animali di sopravvivere all'interno della valigia. Le autorità preposte hanno decidoso di affidarle ufficialmente alla Fondazione Bioparco. Nel Rettilario del Bioparco sono state attrezzate speciali strutture per il mantenimento delle delicate testuggini, mettendo a punto un programma di controlli veterinari ed il monitoraggio dei singoli individui per constatare il loro stato di salute. Dopo un lento recupero, a maggio 2007 gli animali hanno ripreso al 100% le loro normali attività biologiche e si sono riprodotti. (segue)

 

 

"In accordo con il Ministero dell'Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato e l'Ufficio Traffic del WWF -spiega Giovanni Arnone, Presidente della Fondazione Bioparco di Roma- abbiamo elaborato un progetto di riproduzione e reintroduzione nel loro ambiente naturale in Libia di parte degli animali, mentre un numero limitato verrà affidato al curatore Europeo dell'EEP (programma europeo di riproduzione in cattività) per questa specie, Henk Zwarterpoorte di Rotterdam, per garantire il mantenimento di uno stock negli zoo europei per successive reintroduzioni in natura".

 


"Acquistare questo tipo di testuggini -precisa Monica Cirinnà, Delegata del Sindaco ai Diritti degli Animali e Presidente del Comitato Scientifico del Bioparco- è vietato dalla legge e rappresenta una condanna a morte per questi animali, che non riescono ad adattarsi al clima italiano. Il loro commercio illecito li sta portando all'estinzione, non a caso, secondo l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, in libertà ne esistono meno di un migliaio. Lo staff del Rettilario del Bioparco, che lavora con professionalità per recuperare gli animali confiscati, rappresenta un vanto per Roma, perchè è riuscito a far riprodurre nuovi esemplari, cosa difficilissima, per poi liberarli in Libia nel loro habitat naturale".