{{IMG_SX}}Treviso, 18 aprile 2007 - «Non ci sono motivi di ritenere che vi sia rischio legato alla diossina nel rogo dell'azienda De Longhi. L'azienda non è tra quelle a rischio»: lo sostiene l'Arpav, Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, la quale precisa inoltre che «sia per il settore dove si è svolto l'incendio, sia per il tipo di materiale incendiato, non si ritiene che vi siano conseguenze per la salute dei cittadini. L'acido cloridrico e gli IPA presenti nella colonna di fumo che si è prodotta non sono in concentrazioni tali da creare problemi alla cittadinanza».


L'Arpav spiega poi che «la nube si sta spostando verso nord, in direzione opposta alla città di Treviso».
Nell'operazione è impegnata una squadra specializzata di ARPAV e sono già in corso nel laboratorio ARPAV di Venezia le analisi i cui risultati saranno pronti entro un'ora.
Attualmente è in corso un vertice alla prefettura di Treviso.

 

LO SCOPPIO DELL'INCENDIO

 Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato nello stabilimento della De Longhi, in zona Fiera, a Treviso. Altissime lingue di fuoco stanno interessando la zona e un'enorme nube di fumo si alza dallo stabilmento, verso il cielo, ricoprendo parte della città. Sembrerebbe che le fiamme siano state innescate da una esplosione di alcune bombole di gas presenti nel reparto verniciatura.

 

 Da lì, dopo alcune esplosioni, le fiamme si sono propagate a tutto lo stabilimento arrivando a lambire anche i capannoni attigui alla De Longhi.


Sul posto le Forze dell'ordine ed i vigili del fuoco che stanno cercando di spegnere l'incendio. Il fumo che si leva dalla fabbrica potrebbe essere tossico e i cittadini sono stati invitati a chiudere le finestre delle case, vista anche la bella giornata che insiste sopra Treviso. La colonna di fumo, alta decine e decine di metri, è ben visibile anche ad alcuni km dalla città. Una vasta zona attorno a dove è avvenuto l'incidente è stata circoscritta e interdetta al traffico.

 "RISCHIO DIOSSINA"

Sono circa un migliaio, dei quali piu' della meta' impiegati e tecnici, i dipendenti che lavorano allo stabilimento De Longhi di Fiera (Treviso), dove c'e' anche la direzione generale del gruppo e quindi tutta l'amministrazione, il marketing e una parte del magazzino.


La maggior produzione e' quella di prodotti di condizionamento e riscaldamento mobile. C'e' anche un'attivita' di pre-serie di vari elettrodomestici: alcune linee di forni a microonde, l'alta gamma di ferri da stiro, macchinette da caffe'. ''Da rilevare che il 70% dei prodotti De Longhi - spiega Paolo Barbiero, rappresentante della Cgil Treviso - sono composti di plastica che quando si infiamma produce diossina''.


''Gli effetti - dice Barbiero - sono preoccupanti comunque vada. Se e' stato intaccato il centro direzionale la cosa e' complicata. Se l'incendio e' divampato negli uffici potrebbe essersi infiammato anche il cervello De Longhi, vale a dire il centro informatico e amministrativo e questo avrebbe una ricaduta su tutta la De Longhi, ma speriamo non sia cosi'. Il sistema di evacuazione ha funzionato e non ci sono stati effetti immediati sulle persone. Non sappiamo ancora se ci sono situazioni gravi''.

 

LA PREFETTURA: "CHIUDETE LE FINESTRE"

La Prefettura di Treviso ha invitato la popolazione della citta' e dei comuni limitrofi a tenere chiuse le finestre della case. ''Questo per precauzione - ha detto il Prefetto Vittorio Capocelli -. Stiamo attendendo la cabina mobile dei vigili del fuoco di Venezia per misurare il grado di tossicita' delle sostanze liberate nell'aria''.

''Il vento - ha aggiunto - gioca a nostro favore, nel senso che il fumo e' spostato verso l'alto e non si muove in un'unica direzione''.

PECORARO INVIA GLI ISPETTORI

In relazione all'incendio che si e' sviluppato nello stabilimento De Longhi di Fiera (Treviso) il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio segue- attraverso il comando dei Carabinieri per la Tutela ambientale e l'Apat- l'evolversi della situazione.


Su indicazione del ministro, l'Apat ha inviato dei tecnici sul posto per raccogliere, in accordo con Arpa Veneto, tutti i dati necessari. Vi sara' in ogni caso da verificare e monitorare l'eventuale formazione di composti pericolosi, a seguito del coinvolgimento nell'incendio di materiali plastici. I carabinieri del Noe si sono recati immediatamente sul luogo dell'incidente.