Venerdì 26 Aprile 2024

Bollettino di guerra

Ha ragione il Papa: siamo in piena Terza Guerra Mondiale. Anzi, tre e mezza, perché oltre a quelle convenzionali, dove i soldati si sparano e sparano alla gente, c’è anche quella ancor più letale dove a morire sono solo i civili: la guerra che ogni settimana fa 500 morti sulle strade d’Europa. Un numero agghiacciante che non cala, o cala troppo poco. Una massa frutto di uno stillicidio silenzioso, la somma di mille titoli sulle cronache dei giornali o sul web, che emoziona per un attimo quando si vede un mazzo di fiori accanto a un guardrail o ai piedi di un albero, dove una vita si è fermata per sempre; magari mentre stiamo mandando un sms, o parlando al telefono senza auricolare, o siamo un po’ bevuti e con il piede pesante sull’acceleratore. Insomma, senza che due più due faccia quattro, o che la paura faccia novanta. Con il risultato di lasciare sull’asfalto più di 25 mila europei, come è successo l’anno scorso. Inutile dire che l’Italia nelle classifiche in cui dovrebbe essere in alto, quelle positive, finisce irrimediabilmente in basso. Male, malissimo. Anche perché questi risultati non sono frutto di un destino crudele, scritto nelle stelle. Macché. Nascono dalla nostra incoscienza, soprattutto. Nascono da una manutenzione delle strade spesso sommaria perché le competenze rimbalzano da un ente all’altro fino a diventare incompetenza; di una segnaletica maletenuta, di autovelox taroccati, o piazzati per fare multe e non per indurre alla prudenza; di una legislazione che è stata inasprita, ma nella quale l’ergastolo della patente resta una sanzione rarissima, toccata pochi giorni fa a Milano a un signore che aveva investito e ucciso un pedone, era ubriaco, senza assicurazione, e nel dubbio era pure fuggito. Bisogna fare di più. In Francia, un tempo il paese più mortifero, in pochi anni hanno ottenuto risultati di rilievo. Con la severità assoluta delle punizioni e con la paura: i famosi cartelli che indicano quanti morti e feriti ci sono stati in quella curva. Allora, fateci pagare, fateci paura. Vi odieremo. Ma finché potremo farlo, vorrà dire che siamo ancora vivi.