Una birra per il Dial Square

Off topic, niente volley stavolta. Ma una piccola storia personale, di quelle che riconciliano con la vera essenza dello sport. Due giorni fa ho scritto un lungo pezzo sulle squadre di calcio create da tifosi stanchi di proprietà straniere che acquistano i club più in vista in tutto il mondo pensando ai ‘brand’, ai soldi […]

Off topic, niente volley stavolta. Ma una piccola storia personale, di quelle che riconciliano con la vera essenza dello sport.

Due giorni fa ho scritto un lungo pezzo sulle squadre di calcio create da tifosi stanchi di proprietà straniere che acquistano i club più in vista in tutto il mondo pensando ai ‘brand’, ai soldi da guadagnare sfruttandoli, e gradualmente finiscono per staccarsi dalla vera identità locale e sociale della loro base.

Mi sono concentrato su tre casi in Inghilterra, quelli dei tifosi di Manchester United, Wimbledon e Arsenal. Come potete provare a leggere nella foto (il pezzo è anche sul nostro sito)



 

Nel raccontare questa storia sono entrato in contatto con uno dei factotum del Dial Square, la squadra che richiama le vere origini dell’Arsenal. Dial Square è il piazzale della fabbrica di armi Woolwich Warren i cui operai fondarono il club che oggi è in testa alla Premier League. Il Dial Square ha anche il cannone girato per il verso giusto secondo le origini, mi ha spiegato Dave Nathan, il mio nuovissimo amico inglese. Premessa: io non tifo Arsenal, non tifo in generale, nella Premier le mie blande simpatie vanno al Nottingham Forrest, per una serie di motivi.

Tutti futili. 

Perché lo vedevo da bambino su una tivù privata, Triveneta, con le telecronache di Michele Plastino e ovviamente pensavo allo sceriffo di Robin Hood. Perché uno dei suoi giocatori, Garry Birtles, mi diede il primo autografo della mia vita, quando ero ragazzo e lui venne alla Ca’ del Liscio di Raoul Casadei a ritirare un premio per i migliori giovani d’Europa che veniva assegnato dal Guerin Sportivo. E siccome il destino sa come divertirsi, in quel Nottingham Forrest giocava anche Ian Butterworth che dopo trent’anni è diventato mio amico, oggi fa lo scout e ci siamo conosciuti per ragioni giornalistiche.

Bene, ieri hanno vinto sia l’Arsenal che il Dial Square. Quindi per Dave e per i suoi amici, che comunque tifano ancora tantissimo per i Gunners, è stata festa doppia. Dave mi ha raccontato che mentre festeggiavano ha fatto vedere la pagina ai suoi amici, ed erano tutti felici.

Ha promesso che il prossimo brindisi sarà dedicato a noi.

Grazie, beviti anche la mia birra, Dave.