Prima i vaccinati

Io penso che spesso la capacità di innovare che dimostra il mondo della pallavolo sia sottovalutata. Penso che se ci fosse un modo per avere un euro per ogni idea, quelli della Lega Volley sarebbero ricchissimi. L’ultima dimostrazione arriva da Massimo Righi, presidente della Lega volley maschile, che ieri ha confermato la ‘soffiata’ del presidente […]

Io penso che spesso la capacità di innovare che dimostra il mondo della pallavolo sia sottovalutata. Penso che se ci fosse un modo per avere un euro per ogni idea, quelli della Lega Volley sarebbero ricchissimi.

L’ultima dimostrazione arriva da Massimo Righi, presidente della Lega volley maschile, che ieri ha confermato la ‘soffiata’ del presidente della Regione Stefano Bonaccini: la final four di Coppa Italia si terrà ancora a Bologna, all’Unipol Arena, il 30 e 31 gennaio. E’ un impegno che assume anche una valenza simbolica, perché la final four della coppa Italia, nella stessa location, era stata completata nel weekend in cui si stava decidendo il primo lockdown. Furono proprio i vertici della Lega e Bonaccini, a dover prendere quella che credo sia stata una delle decisioni più difficili della loro vita. E anche se c’erano due squadre lombarde in campo, nella finale di A2, non vi è alcuna evidenza che quei due giorni da tutto esaurito siano poi stati un minimo focolaio di contagio, a differenza per esempio della partita dell’Atalanta contro il Valencia, per capirci.

L’ultima idea di Righi e del suo affiatatissimo staff è semplice: sapendo che il rischio di fare la finale a porte chiuse c’è, con il conseguente danno economico, il presidente ha confessato di sperare di riuscire a portare al palasport almeno le persone che si saranno vaccinate. “Non so se sarà possibile, ma mi piacerebbe offrire l’accesso a tutti coloro che si saranno vaccinati: valuteremo il progetto di fattibilità con le competenti autorità sanitarie”.

Applausi.