La storia e il futuro

E’ un anno strano, pieno di svolte. E di sorprese, che nello sport fanno sempre bene: oggi ne ha firmata una bella grossa l’Itas Trento, anche se in finale contro Monza la squadra di Lorenzetti era favorita, in Supercoppa. Diciamo che le due imprese erano state siglate ieri, dai lombardi e dai trentini, con l’eliminazione […]

E’ un anno strano, pieno di svolte. E di sorprese, che nello sport fanno sempre bene: oggi ne ha firmata una bella grossa l’Itas Trento, anche se in finale contro Monza la squadra di Lorenzetti era favorita, in Supercoppa. Diciamo che le due imprese erano state siglate ieri, dai lombardi e dai trentini, con l’eliminazione delle due favorite Lube e Perugia in semifinale.

Eppure fa un certo effetto vedere Trento vincere al termine della settimana che ha portato a un cambiamento epocale nella storia di una società capace come poche altre. In settimana è stato ufficializzato il passaggio di consegne da Diego Mosna, che è stato la pallavolo trentina da quando è arrivata ai vertici, a Bruno Da Re che negli ultimi anni ne è stato il general manager. Non so quanto il cambio societario sia figlio dei tempi e della crisi economica da Covid, so però che Diego Mosna meritava questa soddisfazione.

So anche che la vittoria di Trento è la logica conseguenza dell’estate del talento azzurro, perché nel gruppo di Lorenzetti, tecnico bravo come pochi con i giovani, ci sono quattro campioni d’Europa. C’è Michieletto, c’è Sbertoli in regia che sabato ha battuto Giannelli, c’è Lavia, c’è anche Pinali che al momento ha meno spazio, ma conoscendo Lorenzetti ne avrà sicuramente durante la stagione.

Il fatto è che tutti (e mi ci metto anche io, per carità) ad inizio stagione pensavamo che le tre squadre favorite in questa annata fossero la Lube, Perugia e Modena. Lo penso ancora, Modena in questo caso non era neanche presente (comunque da Monza ha perso, in campionato), ma intanto il primo trofeo l’ha alzato Trento.

E per quanto banale, se l’Italia fosse una Repubblica meritocratica, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi.

Perché questa vittoria è il premio alla competenza.