La calma del Nano

I ragazzi di Volleyball.it come sempre sono attenti e hanno notato la citazione: ieri Andrea Anastasi è diventato campione del mondo con il club di Perugia, e ha voluto posare con un sigaro in bocca circondato da quattro giocatori come fece Carlo Ancelotti dopo aver vinto la Liga con il Real. La trovata da social alza […]

I ragazzi di Volleyball.it come sempre sono attenti e hanno notato la citazione: ieri Andrea Anastasi è diventato campione del mondo con il club di Perugia, e ha voluto posare con un sigaro in bocca circondato da quattro giocatori come fece Carlo Ancelotti dopo aver vinto la Liga con il Real.

La trovata da social alza la palla per un ragionamento forse fin troppo scontato: Anastasi come Ancelotti è un allenatore che ha fatto della tranquillità nella comunicazione uno dei suoi punti di forza. Che sia bravo lo dimostrano i risultati: il suo capolavoro per me resta l’Europeo vinto con la Spagna nel 2007, ma nel corso della sua carriera da allenatore ha anche altri meriti, dall’aver lanciato Ivan Zaytsev in azzurro all’aver trasformato Alessandro ‘Fox’ Fei in uno dei migliori opposti al mondo, solo per citare qualche episodio sparso.

Andrea, ribattezzato Nano perché già ai suoi tempi essere alto 1 metro e 83 sotto rete in teoria non bastava (ma lui compensava con l’elevazione e con una grinta che ho visto in pochi giocatori, anche di livello superiore al suo), era anche nel gruppo che vinse il primo mondiale con Julio Velasco, e in generale è uno che ha respirato gli insegnamenti di grandissimi maestri del suo sport. Una volta, quando era a Montichiari, gli ho visto fingere l’infortunio del povero Dallamano, primo libero dell’allora Gabeca, per inserire al suo posto Simone Giazzoli in ricezione (a quei tempi c’era un solo libero, spesso di qualità nemmeno eccelsa, e potevi cambiarlo solo per infortunio), e con quella furbata ribaltare una partita contro Modena che sembrava già persa. In generale, è uno che conosce la pallavolo come pochi, e sa quali trucchi escogitare. Ma soprattutto, proprio come Ancelotti, ora che ha per le mani una specie di Real Madrid del volley, sa benissimo che non c’è bisogno di urlare per avere il massimo da Leon o da Giannelli, per dire.

Non mi stupisce che Perugia stia dominando non solo in Italia, penso che Sirci abbia finalmente trovato la chiave per fare rendere la collezione di campioni che ha messo a disposizione dei suoi allenatori quasi sempre.