Il mio sport è indifferente

Per carità, non è la prima volta che si vedono spettacoli assurdi anche sotto rete. La sconfitta della Serbia contro la Polonia, con numeri chirurgici, mette l’Italia nelle condizioni di dover compiere un’impresona, per andare avanti nel mondiale. Serve vincere 3-0 domani sera, e farlo con almeno quindici punti di vantaggio sulla Polonia. La Serbia […]

Per carità, non è la prima volta che si vedono spettacoli assurdi anche sotto rete.

La sconfitta della Serbia contro la Polonia, con numeri chirurgici, mette l’Italia nelle condizioni di dover compiere un’impresona, per andare avanti nel mondiale. Serve vincere 3-0 domani sera, e farlo con almeno quindici punti di vantaggio sulla Polonia. La Serbia è già in semifinale con Usa e Brasile, ed è giusto perché finora hanno dimostrato di essere i più forti, quando lo hanno voluto.

Se l’Italia non riuscirà ad asfaltare la Polonia (la vedo dura, 3-0 si può anche fare, ma così netta è complicatissima), ma comunque vincerà, andrà a casa con una sconfitta in meno dei serbi e dei polacchi, per dire.

Potreste obiettare, e avreste ragione, che gli azzurri hanno avuto un cammino molto più agevole di altre squadre nelle prime due fasi. Che il fatto di portarsi dietro i punti della prima fase li ha aiutati a passare meglio anche la seconda. Tutto vero. Ancor più vero, secondo me, è un altro ragionamento: se vuoi andare avanti, devi vincere. Se perdi, hai torto, e l’Italia contro Russia e Serbia ha perso. E se l’Italia non riuscirà a fare quello che serve, domani, si sarà meritata l’eliminazione. Fine della discussione, su questo punto.

Però il titolo del post riguarda un’altra cosa, e non è la delusione patriottica di chi vede la sua nazionale sull’orlo del baratro.

Non è neanche la prima volta, che si vedono cose così. Otto anni fa il Brasile fece giocare gente fuori ruolo e perse una partita che gli faceva comodo perdere, tra i fischi degli anconetani. Uno spettacolo tristissimo.

Oggi ho visto uno slavo tuffarsi in ricezione a aprire le braccia del bagher in modo comico, se non fosse tragico.

Potrei citarne molti altri, di esempi. Dal lucidissimo Velasco che perde il controllo e fa il gesto dell’ombrello dopo il successo sulla Polonia, a Renan che butta un pallone in campo per interrompere un’azione che il Brasile stava rischiando di perdere.

Dico solo che questa è l’ultima goccia. Smettiamola di raccontarci che la pallavolo è differente.

Non è vero.