I dinosauri del folk

Stavolta il volley non c’entra, se non alla lontanissima visto che i Modena City Ramblers di oggi sono grandi tifosi della Dhl e hanno scritto l’inno della società l’anno scorso (un giorno ci farò un post, sui cantanti famosi che seguono il volley, visto che l’inno di Piacenza è di Daniele Ronda). Il volley non […]

Stavolta il volley non c’entra, se non alla lontanissima visto che i Modena City Ramblers di oggi sono grandi tifosi della Dhl e hanno scritto l’inno della società l’anno scorso (un giorno ci farò un post, sui cantanti famosi che seguono il volley, visto che l’inno di Piacenza è di Daniele Ronda).

Il volley non c’entra, ma tre vecchi amici sì, e allora approfitto di questo spazio per parlare di musica. Quella dei ‘dinosauri’, come si sono voluti chiamare Alberto Cottica, Cisco Bellotti e Giovanni Rubbiani nella loro rimpatriata musicale. Sono stati tra i fondatori dei Modena City Ramblers, ne sono usciti a turni diversi per seguire altre strade. Cisco ha continuato a cantare, da solista e in compagnia di altri artisti. Alberto, al quale mi lega un’amicizia ormai trentennale perché tra i milioni di abiti che ha indossato, sempre con successo, c’è anche quello di giornalista del Carlino a Sassuolo, Alberto dicevo è diventato un guru dell’amministrazione pubblica innovativa e condivisa, lavorando per Ue e Onu con gli hackers e scrivendo un libro che io ho trovato strepitoso, dal titolo ‘Wikicrazia’. Non so che cosa abbia fatto Giovanni nel frattempo, a parte l’esperienza iniziale con i Caravane de Ville.

Bene, il richiamo della musica è più forte di quello della foresta. I tre vecchi amici avevano già suonato qualcosa dal vivo insieme per divertirsi. Adesso fanno sul serio, con un progetto che diventerà un disco e un tour. Lo spiegano bene qui, compreso il nome che hanno scelto: «Abbiamo deciso di chiamarlo ‘I dinosauri’ perché è così che ci sentiamo. Antichi, ingrigiti, lontani anni luce dall’era dei talent show. Ma con pelle dura, artigli affilati, e una storia potente alle spalle». Per produrre il disco hanno lanciato sulla piattaforma Becrowdy un crowdfunding: «Tra giugno e luglio ce ne andiamo in studio a registrare una decina di pezzi nuovi di zecca in compagnia degli amici Kaba Cavazzuti e Massimo Giuntini. A ottobre-novembre, se tutto fila liscio e soprattutto se voi ci darete una mano, usciremo col CD. A gennaio 2017 partirà un mini tour italiano fra teatri e locali. Poi, si vedrà».

Conoscendoli, so che il disco sarà molto bello. A maggior ragione dopo aver letto quello che Alberto Cottica ha aggiunto sul suo sito: «Giovanni ha scritto una raffica di pezzi uno più bello dell’altro, di quelli che si possono scrivere solo a questa età. Ha catturato benissimo il mix di disincanto e orgoglio che sento nell’aria tra i miei coetanei. Il disincanto per le tante battaglie perse; l’orgoglio per ritrovarci ancora, nonostante tutto, in piedi, con l’anima ammaccata, ma non svenduta».

Beh, io non vedo l’ora di sentirvi.