Servizi che peggiorano come i viaggiatori incivili

QUASI una vita da pendolare su Trenord e un finale sui treni dello Stato e oggi fortunatamente sono in pensione. Ma ricordo benissimo che col passare degli anni i servizi sono peggiorati proporzionalmente, come il grado di inciviltà dei viaggiatori. Però arrivare a minacciare chi svolge il proprio lavoro con machete è veramente troppo. Del resto, […]

QUASI una vita da pendolare su Trenord e un finale sui treni dello Stato e oggi fortunatamente sono in pensione. Ma ricordo benissimo che col passare degli anni i servizi sono peggiorati proporzionalmente, come il grado di inciviltà dei viaggiatori. Però arrivare a minacciare chi svolge il proprio lavoro con machete è veramente troppo. Del resto, perché i «nostri» ospiti dovrebbero pagare il biglietto se sanità, casa, scuola ecc. ecc. sono gratis? Enzo Bernasconi, Varesec

IL GIOVANE CAPOTRENO aggredito a Villapizzone da un gruppo di latinos non è stato solo minacciato con un machete, ma è stato colpito con tanta violenza da rischiare l’amputazione di un arto. Stava svolgendo il suo compito professionale: chiedere i biglietti e chiederli a tutti i viaggiatori. Perché tutti, al di là delle etnie, sono tenuti a dotarsi del documento di viaggio e il fenomeno dei «portoghesi» (un fenomeno assolutamente transnazionale) comporta ogni anno perdite sostanziose per le casse delle patrie ferrovie. Torniamo al discorso sicurezza. In questi casi il pericolo è che, passata l’onda dell’indignazione, della rabbia, della (sacrosanta) paura, si torni ad una sorta di «status quo ante», fino all’erompere della emergenza successiva. Un rischio che va evitato. Nessuno pretende una sorta di legge marziale, nessuno chiede di viaggiare in compagnia di uno sceriffo con la Colt. Ma la sicurezza, questa sì, è un grande diritto di chiunque sale su un treno. Sicurezza che significa la presenza di più agenti di polizia, di più addetti, di più vigilantes, soprattutto negli orari a rischio. Ci si dovrebbe rendere conto che un agente unico non è sufficiente. Così come non è pensabile di affrontare un problema collettivo come questo con un corso di formazione di un personale che, per il ruolo che svolge, dovrebbe essere già formato a sufficienza. E adesso diamo una notizia, una notizia positiva. Dal primo luglio è attivo l’800.210.955, il nuovo numero verde di Trenord riservato a viaggiatori con disabilità e ridotta capacità motoria. E’ attivo sette giorni su sette dalle 8.15 alle 19.45. I clienti possono rivolgersi per usufruire dei servizi di assistenza personalizzata, richiedere l’accompagnamento o ricevere ogni informazione utile per il viaggio. Nel 2014 sono stati 10.500 gli interventi di assistenza eseguiti da Trenord, di cui oltre la metà (il 58%) a persone con problemi di deambulazione, il 33% a persone in carrozzina, il 9% a non vedenti. gabriele.moroni@ilgiorno.net