I nostri epici viaggi meritano l’immortalità

Tanti anni di pendolarismo mi suggeriscono una riflessione. Sui giornali si parla spesso (per fortuna, aggiungo) dei pendolari. Mi stupisce, però, che non vengano scritti libri su di noi, sulla nostra vita, sui problemi e le difficoltà che affrontiamo ogni giorno. Senza svilire i giornali, un libro è diverso, rimane. La materia è ampia. Ce […]

Tanti anni di pendolarismo mi suggeriscono una riflessione. Sui giornali si parla spesso (per fortuna, aggiungo) dei pendolari. Mi stupisce, però, che non vengano scritti libri su di noi, sulla nostra vita, sui problemi e le difficoltà che affrontiamo ogni giorno. Senza svilire i giornali, un libro è diverso, rimane. La materia è ampia. Ce ne sarebbero di cose da raccontare. Non vorrei essere costretto a scriverlo io. Per il momento non ne ho il tempo e per la pensione mi mancano molti anni. Tiziano, Busto Arsizio

Perché no, caro lettore? E senza bisogno di attendere il pensionamento. Per le cose che stanno davvero a cuore, il tempo si trova sempre. Ti dobbiamo segnalare, però, che la letteratura sui pendolari forse non sarà copiosissima, ma è tutt’altro che inesistente. Citiamo alcuni titoli di libri (anche scritti da pendolari), premettendo le scuse ad autori ed editori per le inevitabili omissioni. Nel 2006 Cesare Carbonari, portavoce dei viaggiatori della linea TorinoMilano, ha pubblicato con Lampi di Stampa “Pendolari”, ottanta pagine di testo e foto. Nel libro Carbonari raconta anche come ha trovato l’editore. Naturalmente in treno. Ovviamente un pendolare. Un anno dopo è apparso “Si avvisano i signori viaggiatori” di Fiorenzo Panero (Daniele Piazza Editore). È del 2008 il libro di Nazario D’Amato “Il treno scorre sul binario giusto” (Edizioni del Poggio). Nel 2009 è uscito da Laterza “La vicevita. Treni e viaggi in treno” di Valerio Magrelli. Nello stesso anno Giunti ha mandato in libreria “Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno”, firmato da Sandro Cappelletto. Sempre del 2009 è “L’Italia in seconda classe” di Paolo Rumiz, con vignette di Altan (Feltrinelli). Nel 2010 Maria Lorena Arpesella, al tempo viaggiatrice da Magenta a Milano, sulla tormentata linea Novara-Milano, ha messo mano ai suoi diari per scrivere “L’ABC del pendolare”, pubblicato dalla libreria editrice La Memoria del tempo. Due libri nel 2011: di Lorenzo Franzetti, giornalista e pendolare da Angera a Milano, “Dove finisce Milano”, 31 racconti di treno, tram, periferia, con l’editore Pietro Macchione; di Angelo Maddalena, con le illustrazioni di Irene Cavalchini, “Amico treno non ti pago. Perché ho viaggiato senza pagare il biglietto” (Eris). È del 2012 “Pendolari del 35261. Follie quotidiane sulla carrozza 4” di Michele Finelli e Marina Bisson (Eclettica). Recente (2015) il libro inchiesta dei giornalisti Gerardo Adinolfi e Stefano Taglione “Ci scusiamo per il disagio. Treni, pendolari e odissee tutte italiane” (Round Rubin): un viaggio da sud a nord a bordo dei treni pendolari, da Ragusa a Torino, transitando per Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia. gabrielemoroni51@gmail.com