La domenica crepuscolare. Marino Moretti

VEDI I VIDEO “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano”  Firenze, 12 dicembre 2017 La domenica di Bruggia Chinar la testa che vale? E che val nova fermezza? Io sento in me la tristezza del giorno domenicale; del giorno crepuscolare nel quale l’anima prova il bisogno […]

VEDI I VIDEO “La domenica di Bruggia” , “A Cesena” , Marino Moretti in rare immagini cinematografiche e televisive , “Il ricordo più lontano” 

Firenze, 12 dicembre 2017

La domenica di Bruggia

Chinar la testa che vale?

E che val nova fermezza?

Io sento in me la tristezza

del giorno domenicale;

del giorno crepuscolare

nel quale l’anima prova

il bisogno d’una nuova

solitudine e d’andare…

sì, d’andare fino a Bruggia

fino al vecchio beghinaggio

per vedere un paesaggio

lagunare che s’aduggia.

Qui nessun ti vuol più bene,

qui nessuno ti vuol più

e tu, dolce anima, tu

va’ pur dove ti conviene:

ti conviene fare un viaggio

per cacciare un poco l’uggia

ed andare fino a Bruggia,

fino al vecchio beghinaggio.

Oh dolcezza del mio cuore,

dei miei sensi un poco stanchi.

Vanno i cigni i cigni bianchi;

van sul pio Lago d’Amore;

van gli uccelli frettolosi

frettolosi sui canali,

vanno insieme uguali uguali

sotto cieli freddolosi;

nel mattino che par sera,

tra la nebbia fine fine

vanno insieme le beghine

le beghine alla preghiera,

vanno là presso l’altare

del dolcissimo convento

mentre io sento sento sento

un desìo folle d’andare…

sì, d’andare fino a Bruggia,

fino al vecchio beghinaggio

per vedere un paesaggio

lagunare che s’aduggia.

Oh dolcezza del mio cuore!

Tra la nebbia fine fine

vagan meste pellegrine

presso il pio Lago d’Amore;

e guardando il bel paese

che di nebbie ancor s’ammanta

pregano pregano Santa

Elisabetta ungherese.

Lenta lenta lenta va

nei canali l’acqua verde

e co’ suoi cigni si perde

nella grigia immensità,

nell’eterno mezzo lutto

mente il giunco tristemente

s’è chinato a bere il flutto

della placida corrente.

Il tintinno d’una folla

di campane fa tremare

lievemente la corolla

d’uno smorto nenufare;

scioglie il salcio la sua chioma

e il suo pianto nel canale

e diffondersi un’aroma

pio d’incenso e di messale…

Oh dolcezza del mio cuore,

dei miei sensi un poco stanchi!

Vanno i cigni i cigni bianchi

sullo specchio dell’Amore;

lenta lenta lenta va

nei canali l’acqua verde

e coi suoi cigni si perde

nella grigia immensità;

e sull’umile città

che dal tempo s’allontana

piange piange la campana

dall’alto del Beffroi;

e nell’aria che s’annera

al cader del vecchio giorno

piangon essi tutt’intorno

i carillons della sera…

E’, sì, in questo crepuscolare

giorno che l’anima prova

il bisogno di una nuova

solitudine e d’andare…

sì d’andare fino a Bruggia,

fino al vecchio beghinaggio

per vedere un paesaggio

lagunare che si aduggia,

sì, di far questo viaggio

per cacciare un poco l’uggia,

fino a Bruggia, fino a Bruggia,

fino al vecchio beghinaggio.

Marino Moretti 

(da Poesie scritte col lapis, 1910)

Seguici anche sulla Pagina Facebook del Premio Letterario Castelfiorentino

e sulla pagina personale https://www.facebook.com/profile.php?id=100012327221127

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

Le ultime NOTIZIE DI POESIA

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA 2013 , NOTIZIE DI POESIA 2014 , NOTIZIE DI POESIA 2015 , NOTIZIE DI POESIA 2016 , NOTIZIE DI POESIA gennaio-marzo 2017 , NOTIZIE DI POESIA, aprile-giugno 2017 , NOTIZIE DI POESIA, luglio-settembre 2017 , NOTIZIE DI POESIA, ottobre 2017 NOTIZIE DI POESIA, novembre 2017