Piccolo Mercato con cucina, le meraviglie del Suffragio

MERCATO con cucina nella sua evoluzione antropologica più interessante il Mercato del Suffragio. Piccolo ma grande nella rete di competenze, passioni e imprenditori, in piazza Santa Maria del Suffragio sull’area di un mercato comunale destinato alla demolizione. Il bando lo hanno portato avanti le mogli, Tatiana Longoni ed Erica Fumagalli, quattro banchi specializzati, selezioni da […]

MERCATO con cucina nella sua evoluzione antropologica più interessante il Mercato del Suffragio. Piccolo ma grande nella rete di competenze, passioni e imprenditori, in piazza Santa Maria del Suffragio sull’area di un mercato comunale destinato alla demolizione. Il bando lo hanno portato avanti le mogli, Tatiana Longoni ed Erica Fumagalli, quattro banchi specializzati, selezioni da urlo (non ce ne sono uguali a Milano), una rete di amici fornitori e i giacimenti della biodiversistà lombarda ed italiana. E una missione: fare cultura lungo la filiera, dall’atto agricolo al consumatore. Il motore è Davide Longoni, maestro panificatore, formatore e docente, archeologo dei grani antichi milanesi, che coltiva in alcuni importanti progetti. Il banco della frutta e verdura Fresco e Buono della famiglia Fumagalli con la gastronomia anche vegetariana e vegana.

IL BANCO del pesce fresco e trasformato, gestito da Schooner di Roberto Ghezzi, i Re del Baccalà, con il pesce di paranza della pescheria Volpe di Viareggio (e scatolette introvabili dal mondo), gastronomia pronta. Il banco dei salumi e dei formaggi con le selezioni di formaggi di malga curata da Davide e la norcineria di William della gelateria Cool. Lo scaffale dei vini naturali. Questo è prima di tutto il miglior mercato di Milano, ha cose che non trovi all’Esselunga e Eataly e neppure da Peck, non tutto al Mercato del Vapore, che ne condivide le scelte con Slow Food. Aperto dalle 8 alle 22, 9-22 nel week end, è anche un ristorante no stop, con cucina e linee di gastronomia, ovviamente da asporto. È una miniera di storie e sapori senza fine. Ho assaggiato il baccalà su salsa di radicchio, bietole e lampone (Shooner), terrine di broccoletti al vapore con nocciole, carpaccio di sedano rapa gratinato con farina di polenta (squisito) e succo di agrumi; fagioli borlotti con salvia e pomodoro. Tatiana Longoni porta il suo pane, al grano saraceno, il Solina di cereali antichi (farro, segale, frumento), alla tumminia. Le pizze a lievitazione naturale completa con le farine di Renzo Sobrino, condite con verdure, formaggi e salsiccia brianzola, le schiacciate farcite. La pizza tonda di sera. Vale il viaggio e, soprattutto, la spesa.