Partita del Cuore, assist per la ricerca Telethon

Grande successo della Partita del Cuore, il più grande charity show della Nazionale Italiana Cantanti, in onda ieri sera su Rai1 e in contemporanea su RaiRadio2, con la conduzione di Carlo Conti. Nel catino dell’Allianz Stadium di Torino, dove nascono le strategie vincenti della Juve, sono scese in campo stelle della musica, del cinema, dello […]

Grande successo della Partita del Cuore, il più grande charity show della Nazionale Italiana Cantanti, in onda ieri sera su Rai1 e in contemporanea su RaiRadio2, con la conduzione di Carlo Conti. Nel catino dell’Allianz Stadium di Torino, dove nascono le strategie vincenti della Juve, sono scese in campo stelle della musica, del cinema, dello sport e della televisione, un assist per sostenere i programmi dell’Istituto tumori di Candiolo (Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro) e i progetti di ricerca della Fondazione Telethon, in prima linea nella lotta alle malattie genetiche rare. I Campioni per la Ricerca erano capitanati da Andrea Agnelli, a dare il calcio d’inizio è stato il fuoriclasse della Juventus, Cristiano Ronaldo.

La ricerca intanto va avanti. Un gruppo dell’Istituto Telethon di Pozzuoli sta sviluppando nuove applicazioni della terapia genica nelle forme ereditarie di cecità, studio coordinato da Alberto Auricchio, group leader del Tigem, professore di Genetica Medica all’Università Federico II di Napoli. Le cecità ereditarie, retinopatie e amaurosi, colpiscono oltre 200mila persone solo nell’Unione Europea e sono dovute nella maggior parte dei casi ad alterazioni di geni che codificano per proteine localizzate nei recettori delle cellule nervose dell’occhio responsabili della visione.

La terapia genica rappresenta una delle strategie più promettenti per queste cecità, grazie all’iniezione di vettori modificati in modo da trasportare i geni laddove c’è bisogno di correggere i difetti, ma le sequenze geniche più complesse sono difficili da trasferire per intero, necessitano di trasporti eccezionali mai concepiti prima d’ora in medicina. Patrizia Tornabene e Ivana Trapani, prime autrici del lavoro finanziato dalla Fondazione Telethon e dallo European Research Council, inseguono proprio questo traguardo, allo scopo di far passare all’interno della cellula porzioni di genoma da assemblare, in modo da ottenere catene sane di dimensioni sempre maggiori, per grandi riparazioni si potrebbe dire, ovviando a un ostacolo tecnico che ha precluso finora l’applicazione della terapia genica per svariate malattie, tuttora orfane di trattamento.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute Benessere