L’approccio alla sostenibilità secondo Ucb

La salute come valore da difendere in una cornice di sostenibilità. Questo, in sintesi, l’approccio emerso dalla ricerca della Luiss Business School presentata a Roma presso l’Ambasciata del Regno del Belgio, nell’incontro promosso da Ucb. Emerge un diffuso impegno a ridurre emissioni, consumo energetico, dispersione dell’acqua, in generale c’è un rinnovato interesse a limitare l’impatto […]

La salute come valore da difendere in una cornice di sostenibilità. Questo, in sintesi, l’approccio emerso dalla ricerca della Luiss Business School presentata a Roma presso l’Ambasciata del Regno del Belgio, nell’incontro promosso da Ucb. Emerge un diffuso impegno a ridurre emissioni, consumo energetico, dispersione dell’acqua, in generale c’è un rinnovato interesse a limitare l’impatto ambientale, in particolare per quelle aziende (il 50% di quelle intervistate) che gestiscono insediamenti produttivi in Italia.

 

Agenda 2030

Essere green, detto in altri termini, è una opportunità, ma anche una necessità da declinare in più dimensioni. Gli obiettivi del’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si possono conseguire incidendo sul ruolo sociale e sulla governance delle imprese farmaceutiche. Ucb Pharma è un’azienda biofarmaceutica con sede centrale a Bruxelles (sede italiana a Milano) che ha intrapreso da tempo questa svolta green.

 

Psoriasi

Focalizzata sulla ricerca e lo sviluppo di farmaci innovativi e soluzioni per trasformare la vita delle persone affette da malattie del sistema immunitario e del sistema nervoso centrale, Ucb ha aperto una sede importante, recentemente a Milano. Una delle scommesse attuali riguarda l’impiego di bimekizumab, farmaco anti-psoriasi del gruppo belga che ha ricevuto il via libera alla commercializzazione da parte della Unione Europea e del Regno Unito nello scorso agosto, del Giappone a gennaio, del Canada a febbraio e dell’Australia a marzo.

 

Interleuchine

Ucb sta ora riformulando la domanda di approvazione del bimekizumab negli Stati Uniti, dopo le recenti osservazioni dalla FDA, un rinvio tecnico, si potrebbe dire, in quanto sul fronte clinico i risultati nel trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave sono sotto gli occhi di tutti. La terapia è stata progettata per inibire selettivamente e direttamente sia IL-17A sia IL-17F. L’efficacia e la sicurezza di bimekizumab sono state testate anche in studi di fase III nella artrite psoriasica, nella spondilite anchilosante, nella spondiloartrite assiale non radiografica e nella idrosadenite suppurativa.