Gli allergologi: tariffario inadeguato, fuga dei cervelli e diagnostica a rischio

Al congresso dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO) che si apre oggi a Firenze uno dei temi caldi riguarda il futuro della categoria. Un problema è dato dalla inadeguatezza del tariffario, fermo al 1996, ulteriormente compresso a causa delle ristrettezze economiche.   Nella Nota di aggiornamento al Def l’incidenza PIL/spesa sanitaria è destinata a […]

Al congresso dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO) che si apre oggi a Firenze uno dei temi caldi riguarda il futuro della categoria. Un problema è dato dalla inadeguatezza del tariffario, fermo al 1996, ulteriormente compresso a causa delle ristrettezze economiche.

 

Nella Nota di aggiornamento al Def l’incidenza PIL/spesa sanitaria è destinata a contrarsi nel prossimo triennio passando dal 6,6% per il 2023, al 6,2% per il 2024 e al 6% per il 2025. “In tale quadro – sottolinea Battista Roberto Polillo, specialista allergologo del consiglio direttivo Aiito – c’è il rischio che le aziende produttrici mettano a disposizione i diagnostici solamente a quanti possono riconoscere un prezzo congruo, cioè ai privati. Identico problema si pone per quanto riguarda l’inadeguatezza degli onorari dei medici specialisti. Alla luce dei carichi di lavoro dovuti alla carenza di personale medico, e alle estenuanti procedure burocratiche per l’erogazione di farmaci, è facile immaginare una fuga degli specialisti dalle strutture  e il loro approdo nel privato”.

 

“Nonostante la pubblicazione del nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale – precisa Riccardo Asero, past president Aiito – siamo ancora in attesa di un decreto definitivo a causa del mancato accordo sulle relative tariffe nella Conferenza Stato Regioni, indispensabile per la sua concreta applicazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.