Genomica, profilazione e farmaci agnostici nella cura dei tumori

Le moderne terapie puntano a fare leva sulle alterazioni molecolari. Cosa significa? Vuol dire che le nuove generazioni di medici guardano ai recettori come paradigma emergente della lotta ai tumori. Come tante maniglie sulla superficie delle cellule malate, questi meccanismi del tipo chiave serratura sono altrettanti bersagli per le terapie mirate. Si parla oggi sempre […]

Le moderne terapie puntano a fare leva sulle alterazioni molecolari. Cosa significa? Vuol dire che le nuove generazioni di medici guardano ai recettori come paradigma emergente della lotta ai tumori. Come tante maniglie sulla superficie delle cellule malate, questi meccanismi del tipo chiave serratura sono altrettanti bersagli per le terapie mirate. Si parla oggi sempre più spesso di farmaci agnostici, che esplicano la loro funzione su organi diversi come tanti jolly in una partita a tavolino, proprio perché colpiscono in maniera selettiva specifiche mutazioni, indipendentemente dall’organo interessato.

Per rendere effettivo il nuovo modello dell’oncologia di precisione devono essere resi operativi, su tutto il territorio, i molecular tumor board (MTB), team multidisciplinari, necessari per interpretare i risultati dei test, in attesa dall’istituzione di una piattaforma nazionale genomica, per consentire a tutti l’accesso all’informazione condivisa sulle terapie innovative emergenti. La sollecitazione è partita nei giorni scorsi dagli specialisti dall’ Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM).

“La profilazione genomica è il punto chiave di questo nuovo modello di medicina, definito mutazionale – spiega Giordano Beretta, direttore dell’ Oncologia Medica di Humanitas Gavazzeni a Bergamo -. quindi occorre individuare la mutazione, indipendentemente dalla sede del tumore, dall’età e dal sesso del paziente, per formulare una terapia su basi razionali”. Attraverso la profilazione genomica su una popolazione di mezzo migliaio di pazienti con neoplasie allo stadio avanzato i medici dell’ Anderson Cancer Center di Houston, Texas, hanno riscontrato nel 30% dei casi una alterazione genetica potenziale bersaglio di trattamenti specifici (definita actionable). E in uno studio clinico prospettico su tipologie di tumore avanzato, un’alterazione actionable è stata identificata, grazie all’analisi genomica, nel 49% dei pazienti. Così negli Usa. Complessivamente la probabilità di guarire dopo un tumore, in Europa, è oggi del 51% nelle donne e del 39% negli uomini, dati Aiom.

I pazienti candidati al trattamento con farmaci agnostici dovrebbero essere selezionati sulla base delle alterazioni molecolari, individuate attraverso test agnostici. In particolare, il test di sequenziamento genico (Next Generation Sequencing, NGS) è in grado di analizzare oltre 300 mutazioni. La ricerca con il test NGS può essere effettuata direttamente sul frammenti di tessuto tumorale prelevato durante biopsia o intervento chirurgico, oppure su un campione di sangue, nel qual caso, si parla di biopsia liquida.

“Un esempio lampante di alterazione genica che può essere trattata con farmaci agnostici è quella del gene NTRK,” ha dichiarato Nicola Silvestris, professore associato di Oncologia medica all’Università di Bari, a margine di una conferenza promossa da Bayer e Intermedia. I tumori con fusione di NTRK possono interessare qualsiasi organo. L’identificazione delle neoplasie con tali caratteristiche è fondamentale per la selezione dei pazienti che possono beneficiare delle terapie mirate appartenenti alla famiglia degli inibitori della tirosin-chinasi. Nel 2020 in Italia sono stimati 377mila nuovi casi di tumore e 3,6 milioni di cittadini vivono dopo la diagnosi. Nella pratica clinica i test agnostici sono utilizzati soprattutto nelle neoplasie dell’apparato gastroenterico, del polmone, nei sarcomi, nei tumori urologici, ginecologici, mammari e del distretto cervico-facciale.

Alessandro Malpelo

QN IL GIORNO – ilResto delCarlino – LANAZIONE

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