Anziani, la Sigot: assistenza più efficiente grazie a linee guida

Gli anziani rappresentano una popolazione eterogenea da studiare in termini di parametri relativi a cronicità, deficit cognitivi, abilità funzionali residue, profilo socio-emotivo e status economico. Per questo la Sigot, Società italiana di geriatria ospedale e territorio, in collaborazione con la Società italiana di medicina generale (Simg) e il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, ha promosso […]

Gli anziani rappresentano una popolazione eterogenea da studiare in termini di parametri relativi a cronicità, deficit cognitivi, abilità funzionali residue, profilo socio-emotivo e status economico. Per questo la Sigot, Società italiana di geriatria ospedale e territorio, in collaborazione con la Società italiana di medicina generale (Simg) e il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, ha promosso le prime linee guida sulla valutazione multidimensionale della persona anziana.

 

“Questa linea guida era necessaria e molto attesa – evidenzia Alberto Pilotto, professore universitario e presidente Sigot – perché mette a punto un metodo ampiamente documentato come efficace nel migliorare i risultati per la salute della persona anziana, con la riduzione dei tassi di ricovero in ospedale o in Rsa nonché per l’effetto positivo su alcune condizioni geriatriche gravose per l’anziano come le cadute, il delirium e la sindrome da immobilizzazione”.

 

La valutazione multidimensionale permette anche di determinare i percorsi ottimali di cura e assistenza. In altri termini, da una parte si favorisce un invecchiamento attivo in salute, dall’altra, nelle fragilità, si riducono gli accessi impropri al pronto soccorso, con tutte le conseguenze del caso.

 

L’approvazione da parte del Governo del disegno di legge delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti mette al centro l’approccio multidimensionale. La Delega supera l’attuale frammentazione delle risposte sociosanitarie, dai servizi domiciliari a quelli residenziali, dai trasferimenti monetari ai caregiver familiari e alle badanti. Nel decreto si specifica inoltre che la presa in carico assistenziale deve vedere la partecipazione attiva dei medici di medicina generale, in grado di dialogare con l’assistenza territoriale, inclusi i servizi domiciliari.

 

“L’approccio multidimensionale serve a definire il progetto assistenziale individualizzato (Pai), che tiene conto dei requisiti della persona anziana bisognosa di assistenza, e comprende anche il ruolo dei familiari (caregiver) coinvolti”, sottolinea in conclusione Andrea Fabbo, medico geriatra componente del direttivo Sigot, che ha seguito l’iter legislativo e ha partecipato ai gruppi di lavoro.