Staino e Renzi e D’Alema

«SECONDO me ci sono anche interessi personali». Ancora: «Credo che i cosiddetti ‘oppositori’ siano molto ma molto autoreferenziali». Di più: «La base del Partito è d’accordo con me». No, decisamente Sergio Staino, il celebre vignettista, il babbo di Bobo, una vita a sinistra, non cambia idea rispetto al durissimo j’accuse contro la vecchia classe dirigente […]

«SECONDO me ci sono anche interessi personali». Ancora: «Credo che i cosiddetti ‘oppositori’ siano molto ma molto autoreferenziali». Di più: «La base del Partito è d’accordo con me». No, decisamente Sergio Staino, il celebre vignettista, il babbo di Bobo, una vita a sinistra, non cambia idea rispetto al durissimo j’accuse contro la vecchia classe dirigente antirenziana scagliata dalle colonne dell’Unità. Non attenua i toni. Casomai li inasprisce. E chiarisce subito: «Non sto facendo satira. Sono cose maledettamente serie».

Staino, lei ormai è un ultrà renziano…

«Figuriamoci. Io sono un uomo di sinistra e tale rimango. Però, sono preoccupatissimo».

Perché trattano male il suo premier?

«No, perché trattano male il mio Paese. Che, sia chiaro, sta correndo un rischio bruttissimo».

Quale?

«Di avere i ragazzotti di CasaPound e Salvini oppure Beppe Grillo sulla poltrona di Palazzo Chigi».

Beh, dovessero vincere le elezioni sarebbe difficile impedirglielo…

«Infatti. Se vincessero le elezioni. Cosa assai probabile se continuano a mettere i bastoni fra le ruote del segretario-presidente».

Sull’Unità se la prende con Gianni Cuperlo. Non pare un pericoloso attaccabrighe.

«No, al contrario, è un amico colto e gentile. Ma che, purtroppo non riesce a liberarsi dalla influenza del suo maestro D’Alema».

Insomma, i Grandi Vecchi stanno sempre lì…

«Certamente. E anche, temo, per interessi personali. Dopo i disastri che hanno combinato pretenderebbero di dare ancora le carte. Roba da matti».

Avranno pur diritto a far politica.

«Certo, ma da posizioni di minoranza. Devono rispettare quanto scelto dagli iscritti. Non continuare a tramare. Avete perso? Benissimo, quella è la porta. Certi atteggiamenti tenuti in parlamento da esponenti della sinistra dem, ai tempi di Togliatti e Berlinguer avrebbero rischiato la Siberia politica».

Staino, lei è furibondo.

«Politicamente, sì. Vedo una coazione a ripetere».

Si spieghi meglio.

«Ma sì, non lo vedete che si finisce sempre lì?».

Lì dove?

«Nei vizi antichi, oserei dire strutturali, della sinistra. Il nemico da abbattere senza pietà. Come faceva Amedeo Bordiga contro il povero Filippo Turati».

Addirittura!

«Certo. Oppure come facevano quei dementi che parlavano di socialisti come ‘socialfascisti’. Oppure come quei comunisti che demonizzarono il leader del Psi Bettino Craxi senza rendersi conto che, invece, andava incalzato. Anch’io sono stato tra quelli che lo hanno considerato il nemico più pericoloso, trattando quasi meglio la Dc che lui. E il risultato? Abbiamo dato un bel aiutino alla crescita di Berlusconi».

La Storia che si ripete?

«L’estremismo come malattia infantile del comunismo. Non c’è altra spiegazione».

Di questo passo rivaluterà anche Berlusconi.

«Battute a parte, io sarò sempre contro le politiche di Berlusconi. Ma la sa una cosa? Se, per battere i CasaPound, i Salvini, i Grilli, insomma la politica che odia, ci si dovesse alleare con il Cavaliere non farei assolutamente una piega!».

La sentisse Togliatti…

«Mi darebbe ragione. Forse Palmiro non si mise d’accordo con la monarchia pur di sconfiggere il fascismo?».

Insomma, Renzi non è uno di destra.

«No, affatto».

Un premier perfetto, è questo che vuole affermare?

«Non l’ho mai detto e mai lo dirò. Ad esempio sulle trivellazioni a sei chilometri dalla costa abruzzese sta sbagliando tutto. Povero d’Annunzio…».

Però, meglio Renzi di altri.

«Certo, meglio rispettare quel che ha deciso al maggioranza del Pd. Alle regionali, a Firenze, al teatro Puccini per la chiusura della campagna elettorale c’era tanta gente. Anche di dubbia fama. Ma il corpo della Pd era quello di sempre: lavoratori, gente di popolo, persone ‘normali’. Applaudivano Matteo. E insieme a lui , grazie al cielo, anche Enrico Rossi».

bordiga CasaPound craxi D'Alema d'annunzio Ghidetti grillo Lega razzisti salvini staino turati