“Renzi fa il furbo”

«PASSO del gambero. Peccato». Nico Stumpo, della cosiddetta minoranza Pd, scuote la testa. È andato a Catania apposta per sentire il segretario del Partito. E, dolce eufemismo, non è rimasto contento. «Mah – attacca – non si tratta di una questione sentimentale. Non personalizzo. Però, c’è poco da fare. Il discorso di Catania è stato […]

«PASSO del gambero. Peccato». Nico Stumpo, della cosiddetta minoranza Pd, scuote la testa. È andato a Catania apposta per sentire il segretario del Partito. E, dolce eufemismo, non è rimasto contento.

«Mah – attacca – non si tratta di una questione sentimentale. Non personalizzo. Però, c’è poco da fare. Il discorso di Catania è stato un deciso passo indietro sulla legge elettorale su cui sembrava volesse cambiare registro con nuove proposte. Specie su quel che serve al Paese. Sia chiaro: non si tratta solamente di questioni politiche pure. Come mai non sento mai accenni alle questioni sociali?».

Insomma, Stumpo, lei è deluso.

«Ripeto: che io sia felice o triste conta poco. Su questa vicenda del referendum mi aspettavo risposte concrete. Dialogo. Mi pare invece che Renzi abbia adottato la tattica di prendere tempo pensando di essere furbo».

Margini non ce ne sono più?

«La vedo dura. Se si insiste nel non voler vedere i problemi, è impossibile che noi si voti Sì…».

Vi ha tirato uno schiaffone accusandovi di disorientare la vostra gente, la famosa ‘base’…

«Sì, e anche lì c’è davvero da scuotere solo la testa. Mi pare incredibile che attacchi il correntismo».

Perché?

«Perché di correnti ne vedo moltissime. Perlomeno cinquanta…».

Per carità, non ce le elenchi tutte…

«Guardi, quarantanove di queste correnti sono renziane. Renziani di prima fascia, seconda, terza, quarta…».

E voi della minoranza, invece…

«Poniamo problemi concreti. Che non riguardano il Partito democratico, ma l’Italia. Se ce lo fanno fare. Perché basta vedere le feste del nostro giornale per rendersi conto che, se non sei un renziano della prima ora, non vai da nessuna parte».

E sul partito?

«La vedo dura. C’è un evidente problema di rapporti tra Partito democratico e cittadini. Che non viene affrontato seriamente e che ci pone problemi pesanti. Bisogna davvero cambiare passo, anche se la frase può sembrare retorica».

Beh, forse siete troppo legati al 40,8 per cento delle Europee.

«Forse?! Di sicuro! Ci siamo innamorati di quella storia e non siamo più andati avanti. Eppure gli scricchiolii sono evidenti».

Renzi feroce con D’Alema.

«Io sono sempre contrario a personalizzare. Discorso che vale per tutti. Ma attaccare chi non è d’accordo non giova né a Matteo né ai suoi. E con quei toni…».

Renzi sostiene che la sua riforma era nel programma del Pds del ’94 e…

«… dell’Ulivo del ’96. Constatazioni confutabili. Basti solo dire che molti di noi erano per il monocameralismo e che Renzi e Maria Elena Boschi ci hanno detto che non era possibile».

Una riforma che sarebbe piaciuta ai padri costituenti.

«No, via, questo è davvero troppo» (sospira sconsolato).

catania D'Alema Garibaldi Ghidetti stumpo