Caselle

IL ROMANZO parlamentare dell’èra Renzi? Presto si arricchirà di nuovi capitoli. Si sa, è abitudine antica della politica complottare nei corridoi quando il caldo è tosto. Diverse caselle verranno riempite. Parecchie altre occupate in vista del redde rationem di settembre. Il dato generale riguarda il Pd. Sondaggi che preoccupano il Nazareno, un premier – Matteo […]

IL ROMANZO parlamentare dell’èra Renzi? Presto si arricchirà di nuovi capitoli. Si sa, è abitudine antica della politica complottare nei corridoi quando il caldo è tosto. Diverse caselle verranno riempite. Parecchie altre occupate in vista del redde rationem di settembre. Il dato generale riguarda il Pd. Sondaggi che preoccupano il Nazareno, un premier – Matteo Renzi – in calo di popolarità. Se poi a questo ci si aggiunge la non brillantissima prova alle Regionali, il quadro si complica vieppiù. E allora occorre alzare difese. Anche perché l’emorragia continua e l’uscita di Stefano Fassina col conseguente spettro di un nuovo soggetto politico a sinistra non allieta l’animo dei renziani. Un nome comunque sembra destinato a certa carriera. Si tratta del dalemiano (o forse ex) Enzo Amendola, dato a un passo dalla poltrona di viceministro degli Esteri, lasciata libera da Lapo Pistelli passato all’Eni.

CHI invece perde posizioni come viceministro al Lavoro è Cesare Damiano della minoranza dem ‘dialogante’: non ha mai dichiarato guerra alla segreteria Renzi, ha sempre obbedito alle direttive del segretario pur con qualche distinguo formale. Ma il suo passato nei metalmeccanici della Fiom (peraltro, anche lì, si distingueva per posizioni moderate) non ‘fa curriculum’. «E poi – ragiona un esponente del Pd di lunga data, ex dalemiano – di sicuro non è la persona adatta per occuparsi di sviluppo economico».

In generale, Renzi vuol dare maggiore spazio a Scelta Civica. Partito dotato di 25 rappresentanti a Montecitorio e in grado di dar fastidio. A proposito di Scelta Civica, o meglio di ex del partito fondato a suo tempo da Mario Monti, Renzi non perde di vista la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini. Che di polemiche ne ha sollevate a iosa, ma che resterà nel governo. Forse su un’altra poltrona. Poi, il capitolo-Ncd. Spinoso. Gaetano Quagliariello viene dato agli Affari regionali. Il suo profilo non suscita ostilità. Anzi. Ma, paradossalmente, il problema è il suo partito, l’Ncd. Che, alle ultime regionali, non ha brillato. O, comunque, non come avrebbe dovuto. Le Commissioni, intanto, saranno rimescolate, nelle presidenze in particolare. L’idea è di asfaltare l’opposizione e in tal senso ecco, agli Affari costituzionali, Emanuele Fiano (Pd) al posto di Francesco Sisto (FI).

Per altre questioni, a #Italiasicura (unità di missione che si occupa di dissesti idrogeologici), dopo l’addio dell’ultrà renziano Erasmo D’Angelis che è andato a dirigere «l’Unità», il direttore (fiorentino doc) resta Mauro Grassi. E viene confermata da Graziano Delrio la politica di azzeramento della Struttura di Missione (davvero: si chiama proprio così) della Legge Obiettivo.

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