Sani, uno Stepback nella leggenda

Stepback: non c’è telecronaca, cosiddetta moderna, che non abbia, al suo interno, almeno 15-20 citazioni di stepback, ovvero il tiro scoccato dall’attaccante che, per evitare le lunghe leve del difensore, fa un passo indietro. Possibile che una penna sempre vincente e fuori dal coro come quella di Lorenzo Sani si sia lasciata incantare da una […]

Stepback: non c’è telecronaca, cosiddetta moderna, che non abbia, al suo interno, almeno 15-20 citazioni di stepback, ovvero il tiro scoccato dall’attaccante che, per evitare le lunghe leve del difensore, fa un passo indietro.

Possibile che una penna sempre vincente e fuori dal coro come quella di Lorenzo Sani si sia lasciata incantare da una modernità sempre più uguale e portata all’eccesso? No, non è possibile. E infatti, per chi ha amato (e ama) “Sani da Legare” o anche “Vale ancora tutto”, ecco il nostro Lorenzo, con le sue storie.

Il passo indietro è per capire (e forse far capire…) che, prima della Nba o dei campioni di oggi, c’è stato un mondo, che ha permesso di arrivare a tutto questo. Un mondo più pane e salame, che aveva e ha ancora (per fortuna) il gusto di ritrovarsi, ridere, prendersi in giro.

Stepback è il volume (322 pagine, immagini imperdibili di Walter Breveglieri, 20 euro) che Lorenzo ha scritto per Roberto Mugavero, ovvero per Minerva Editore.

Un volume accattivante fin dalla dedica iniziale: “A Luca Silvestrin, Gigi Serafini, Gianni Corsolini e a tutti gli amici che si sono presi una pausa”. Un tuffo, anzi, un passo indietro nel passato. Per scoprire come eravamo o, com’erano, non si offendano i presenti all’Ambasciatori di un’uggiosa serata novembrina, i nostri genitori. Penso ad Achille Canna, 90 anni nel prossimo luglio, splendido esempio di come i canestri facciano bene allo spirito, all’anima e pure al fisico.

Achille in carne e ossa (muscoli sodi, come dice sorridendo Claudio Pilutti) e poi i ricordi che scorrono veloci come quelli dell’egiziano Chaloub e della Moto Morini, di Pino Gergia e della Sala Borsa. I primi passi del palasport di piazza Azzarita, non ancora PalaDozza. Se amate i canestri non avete scampo: dovete leggerlo. E per capire che valore possa avere questo volume, in fondo, lo si può intuire dal parterre che Lorenzo ha avuto proprio per la sua “prima” all’Ambasciatori, in via Orefici, nella strada che un tempo era il cuore del tifo (calcistico) rossoblù.

Ma Bologna è anche tanta pallacanestro o basket, fate voi. Lorenzo al suo fianco, per raccontare e pungolarlo, ha voluto Stefano Michelini (allenatore, commentatore, appassionato di canestri) e Walter Fuochi (la Repubblica).

E in parterre, per un ping pong suggestivo, Achille Canna e Toto Bulgheroni, Paolo Conti e Giorgio Bonaga. E ancora Claudio Pilutti, Paolo Magnoni, Loris Benelli, Sandro Crovetti, Pigi Rossi, Ciccio Cantergiani, Renato Albonico, Franco Caniato, Stefano Biondi, Alessandra Giardini, Enrico Schiavina, Matteo Airoldi.

Stepback per rivedere anche Nello Paratore, uno dei padri nobili della nostra pallacanestro. Stepback, perché Lorenzo fa sempre canestro.