Happy Hand, una magìa senza fine

In principio c’era Willy Boselli, che sarebbe poi Willy The King, al quale è intitolata un’associazione fantastica. Nel corso degli anni si sono aggiunti Lorenzo Sani, Nino Pellacani, Daniele Albertazzi, Claudio Pilutti, Matteo Lanza e chissa quanti, in questo momento, ne dimentichiamo per strada. San Lazzaro, dal 31 maggio al 2 giugno, al parco della […]

In principio c’era Willy Boselli, che sarebbe poi Willy The King, al quale è intitolata un’associazione fantastica. Nel corso degli anni si sono aggiunti Lorenzo Sani, Nino Pellacani, Daniele Albertazzi, Claudio Pilutti, Matteo Lanza e chissa quanti, in questo momento, ne dimentichiamo per strada. San Lazzaro, dal 31 maggio al 2 giugno, al parco della Resistenza, ospiterà Happy Hand. In principio, appunto, era solo sport inclusivo. Adesso, partendo sempre dallo sport, troviamo arte, musica, spettacolo, cibo e pure giochi. L’idea è rimasta la stessa: mettere tutti sullo stesso piano. “Perché ognuno – le parole di Lorenzo Sani, oggi, alla presentazione dell’iniziativa – vale uno”.

Happy Hand è sempre l’isola che non c’è ma che, per fortuna, c’è. Tre giorni che andrebbero moltiplicati per tutte le giornate dell’anno. Perché l’atmosfera che si respira a Happy Hand è speciale. Perché tutti quelli che vengono coinvolti non restano immuni dal fascino dell’idea di un mondo migliore. C’è ancora tanto da fare, sicuramente, per l’inclusione. Ma Happy Hand è sempre e comunque davanti a tutti. Perché ci regala buon senso, sorrisi, solidarietà e voglia di lavorare insieme. Cos’è Happy Hand? Le parole, da sole, non bastano. Mai come in questo caso bisogna sperimentare, toccare con mano. Esserci, provare. Cadere e rialzarsi. Le partite di basket, certo, ma anche i non vedenti, gli autistici, i paraplegici. Che a Happy Hand, per fortuna, non sono delle categorie. Sono persone, in carne e ossa. Sono uomini e donne, giovani e meno giovani, che vogliono semplicemente vivere, non sopravvivere, con il sorriso sulle labbra. La magia di Happy Hand, forse, è proprio questa. Si ride e si sorride, di pancia, di cuore e di testa. Che aspettate? Willy Boselli, Lorenzo Sani, Claudio Pilutti e il burbero (finto, perché ha un cuore che fa provincia) Nino Pellacani sono lì, a San Lazzaro. Dove l’utopia, grazie a Happy Hand, è diventato realtà. Un ultima annotazione, infine. Ci saranno anche gli Overlimits di Marco Calamai. E ci sarà il memorial Lorenzo Bongiovanni, per onorare la memoria di un giovane giocatore degli Overlimits scomparso troppo presto.