Sydney, 31 maggio 2018 - Messo a punto un congegno non chirurgico può predire, con un'accuratezza dell'80%, se una persona sta per subire un attacco di epilessia nei successivi 30 minuti. Una novità che potrebbe aiutare non poco i pazienti, dando loro il tempo di trovare un luogo sicuro e ridurre lo stress.
La novità è stata messa a punto in Australia. Lo studio pubblicato su Neural Networks descrive la ricerca del team guidato da Omid Kavehei, della facoltà di ingegneria e IT dell'Università di Sydney. Gli esperti hanno sfruttato le potenzialità dell'intelligenza artificiale e apprendimento automatico per sviluppare uno strumento capace di leggere i segnali del corpo da una cuffia indossata in testa.
Come funziona? Il congegno si indossa su un'anca. Al momento giusto può far scattare un allarme fra 5 e 30 minuti prima di un attacco. Il professor Kavehei spiega: "L''intelligenza artificiale è capace di individuare modelli nascosti nei dati, non rintracciabili con tecniche convenzionali. Molti credono che gli attacchi siano casuali, ma vi sono comunque degli schemi ricorrenti nel periodo immediato che li precede".
Al mondo sono circa 65 milioni quelli che soffrono di epilessia, un disturbo cerebrale. I precedenti strumenti di prevenzione degli attacchi imminenti richiedebvano un intervento chirurgico, con la conseguenza del rischio di infezioni e di gravi complicazioni.
Ma lo studio non si ferma qui, infatti nella prossima fase, Kavehei e i suoi collaboratori intendono agire sulle reti neurali attraverso un set molto più ampio di dati sugli attacchi di epilessia, migliorando l'accuratezza.