Martedì 30 Aprile 2024

Suarez e il colpo di mano che costò i quarti al Ghana

Nel 2010 il Pistolero parò sulla linea a fine partita evitando il ko all’Uruguay. Fu espulso ma Asamoah Gyan sbagliò il rigore e la Celeste poi vinse

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DOHA (Qatar)

Una gara da ‘dentro-fuori’, con un ricordo che brucia, attende oggi pomeriggio allo stadio Al Janoub Uruguay e Ghana. Il ricordo è quello del rigore causato da Luis Suarez nel 2010 in Sudafrica. Un fallo di mano volontario nel finale della sfida per i quarti di finale, che evitò la rete della vittoria per i ghanesi. L’attaccante venne espulso, ma Asamoah Gyan sbagliò il penalty; la gara finì poi ai rigori con la vittoria dei sudamericani. I tifosi delle ‘Black Stars’ africane vogliono la vendetta: una vittoria li porterebbe agli ottavi e manderebbe a casa l’Uruguay, ma potrebbe bastare anche un pareggio. Situazione speculare anche per la ‘Celeste’, che deve vincere e, in caso di pareggio, attendere l’esito della sfida tra Corea e Portogallo. "Niente scuse - ha detto Suarez, lapidario - giochiamo, vediamo quel che succede sul campo. Sono stati i giocatori del Ghana, non io, a sbagliare quel rigore. Avrei dovuto scusarmi se avessi fatto male a un avversario in un tackle, e prendere un cartellino rosso. Ma in quella situazione ho fatto un fallo di mano, l’arbitro, mi ha espulso e ha fischiato rigore. Non ho sbagliato io". L’attaccante ex Barcellona e Atletico ha anche ‘riesumato’ il morso a Chiellini in Brasile: "Quella volta ho sbagliato - ha precisato - ma quando ci siamo incontrati in Champions League ci siamo stretti la mano e abbracciati, non possiamo vivere con i ricordi del passato. Concentrarsi sulla rivincita non fa bene per la partita". Sulla stessa linea Il coach uruguayano Diego Alonso, per il quale "tutte le partite hanno una loro storia. Non credo che ci troveremo in una situazione simile al 2010, concentriamoci sul gioco, cerchiamo i tre punti che ci diano la qualificazione". L’allenatore ghanese, Otto Addo, vuole invece cancellare la smania di rivincita e concentrarsi sul gioco: "Anche il Ghana - ha spiegato - ha fatto di tutto per arrivare alle semifinali. E io auguro a ogni giocatore di fare tutto, anche di sacrificarsi, per il proprio team. Per il resto, ci prepariamo a questa come a ogni gara, per trovare soluzioni difensive e offensive utili. L’Uruguay ha una grande tradizione calcistica, grande esperienza e una grande mentalità. Ma anche il nostro team è forte. Sarà un match alla pari, dobbiamo sfidarli soprattutto fisicamente ma anche mentalmente - ha concluso - e cercare di dettare il nostro gioco".