Roma, 10 dicembre 2021 - Lo sciopero generale di Cgil e Uil del 16 dicembre è solo la punta dell’iceberg. Dopo due anni di tregua, dovuta alla pandemia, a scorrere il calendario degli stop e delle mobilitazioni sindacali in programma per il mese in corso sembra di essere tornati alle stagioni infuocate della massima conflittualità sociale. Non c’è giorno, anche solo a partire dalla data di oggi, che non vi sia uno sciopero nazionale o locale. E questo senza contare le astensioni di gruppo o di impresa. E poco conta che siamo di nuovo dentro la ripresa di contagi, ricoveri e decessi.
Oggi, per cominciare, è la giornata del blocco nazionale della scuola. Si può dire che, fatta eccezione per la Cisl scuola, tutte le altre sigle confederali e autonome (da quelle più che hanno più consistenza a quelle micro) hanno chiesto a professori e personale amministrativo di incrociare le braccia. Ma, sempre oggi, si sono fermati anche i metalmeccanici della Fiom-Cgil nelle industrie del settore in Veneto.
13 dicembre
Il 13 sarà la volta del trasporto locale a Venezia, ma anche in altri ambiti territoriali a macchia di leopardo. Mentre solo ieri è stato revocato il mega-sciopero nazionale del settore dell’igiene ambientale, che avrebbe finito per rendere ancora più ingombre di rifiuti le nostre città.
14 dicembre
Il 14 rischia di essere un altro passaggio a rischio per la mobilità in molteplici regioni: in Lombardia si ferma Trenord per la proclamazione di uno stop delle Rsu di due ambiti, mentre a Milano e Messina l’Orsa chiede di fermarsi nel trasporto ferroviario locale e a Messina restano bloccati gli autobus cittadini, per non dire di altre fermate nella mobilità pubblica più o meno locali.
15 dicembre
Il 15 sarebbe toccato di nuovo ai metalmeccanici della Fiom-Cgil, nelle aziende del settore nel Lazio, ma la mobilitazione è stata accorpata allo sciopero generale del giorno dopo. Confermata l’astensione dal lavoro dei lavoratori della Rai non giornalisti. Come anche lo stop dei ferrovieri di Trenitalia in Puglia.
16 dicembre
E così si arriva al 16 dicembre, con lo sciopero generale di Cgil e Uil, ritenuto illegittimo dal Garante, ma confermato dai vertici delle due confederazioni. Mentre fino alla tregua natalizia, dal 17 al 23, non mancheranno altre astensioni locali e settoriali. In attesa di un gennaio che si preannuncia ugualmente a alto tasso di conflitto sindacale e sociale.