Lunedì 29 Aprile 2024

Profumi di Sardegna. Universo che cambia con il trascorrere delle stagioni

A fine inverno è il mandorlo in piena estate la lavanda ma è l’elicriso a incarnare lo spirito autentico dell’isola

Giardino all’italiana di Ignazio Aymerich (Laconi)

Giardino all’italiana di Ignazio Aymerich (Laconi)

L’olfatto trasforma il piacere fisico in piacere spirituale e poche regioni riescono a tradurre questo concetto in fatti meglio della Sardegna. La prima sensazione che viene stuzzicata arrivando sull’isola prende il via proprio dal naso.

Perché allora non fare un cammino sinuoso tra gli odori della natura in ogni momento dell’anno?

A fine inverno il profumo del mandorlo conduce ai vicoli lastricati di Oliena, nel Nuorese. Le mandorle stanno alla base di molti dolci sardi, che spesso richiamano la forma di gallinelle e pavoncelle, animali che possiedono la virtù magica di allontanare i mali e procurare ricchi raccolti, decorate con ghiaccia e colori. Già dalla primavera le fragranze di timo e origano prendono il sopravvento a cala Feraxi, nei dintorni di Muravera, dalla sabbia bianco-dorata. Qui la costa ha un fondale basso e arenoso, il mare ricorda i paradisi da cartolina con il suo colore verde e turchese, ideale anche per bagni fuori stagione.

A Berchidda, sulle pendici granitiche del monte Limbara, dove trovano privilegio gli amanti del trekking e della mountain bike, in estate si cede al profumo della lavanda. Alligna nei campi della Foresta demaniale Limbara sud, attrazione per escursionisti e fotografi. Seguendo il percorso Sommità, studiato dall’ente regionale Forestas (sardegnaforeste.it), si attraversa il giardino del Pavari, ricco di specie vegetali esotiche. Il lago Coghinas è vicino e offre la possibilità di praticare sport d’acqua come canoa e sci nautico. L’autunno è il periodo di raccolta dello zafferano, il cui aroma si diffonde nelle strade di San Gavino Monreale, nel Medio Campidano, capitale di questa spezia con oltre 200 kg di stigmi raccolti. A poca distanza tre cascate sbracciano fra boschetti di lecci e agrifogli. Anche Gabriele D’Annunzio rimase colpito dalla Spendula, definita una lama d’acqua che fende la roccia e trapassa una foresta rigogliosa e profumata.

Ma è il profumo dell’elicriso a incarnare più di tutti gli altri lo spirito della Sardegna. Quelle sue note legnose che ricordano la liquirizia mista a camomilla e menta hanno impregnato per secoli l’abbigliamento del pastore, che portava l’aroma a casa rientrando dalla campagna, una sorta di profumo del buon ritorno che ancora oggi accoglie i turisti all’arrivo nella terra dei nuraghi. Riunisce sette giardini isolani con l’obiettivo di farli conoscere al mercato del turismo botanico, che interessa e muove tanti appassionati in Italia ed Europa. Ne fanno parte il Parco di San Leonardo di Siete fuentes (Santu Lussurgiu), il Parco inglese dell’ingegner Benjamin Piercy (Bolotana), l’Orto botanico Patrizio Gennari (Cagliari), il Giardino all’italiana di Ignazio Aymerich (Laconi), l’Isola giardino di Giuseppe Garibaldi a Caprera (La Maddalena), il Giardino degli agrumi dello stabilimento Pernis-Vacca (Milis) e il Parco di Monserrato (Sassari).

Sette giardini da visitare

Riunisce sette giardini isolani con l’obiettivo di farli conoscere al mercato del turismo botanico, che interessa e muove tanti appassionati in Italia ed Europa. Ne fanno parte il Parco di San Leonardo di Siete fuentes (Santu Lussurgiu), il Parco inglese dell’ingegner Benjamin Piercy (Bolotana), l’Orto botanico Patrizio Gennari (Cagliari), il Giardino all’italiana di Ignazio Aymerich (Laconi), l’Isola giardino di Giuseppe Garibaldi a Caprera (La Maddalena), il Giardino degli agrumi dello stabilimento Pernis-Vacca (Milis) e il Parco di Monserrato (Sassari).

Balsamico e pungente

Il suo profumo è intenso ed erbaceo, a tratti pungente e balsamico. Di certo riconoscibile al primo impatto sotto il naso. È l’olio di lentisco, ottenuto dalla spremitura delle bacche e pressoché sconosciuto al di fuori della Sardegna. Nel Sulcis lo considerano irrinunciabile per friggere i funghi e i nutrizionisti lo stanno riscoprendo per le sue doti salutari. Nel Ristorante Letizia di Nuxis viene usato anche per condire verdure.

La pianta tricolore utilizzata per il miele

Fiori bianchi, frutti rossi e dolci, dal profumo delicato. Il corbezzolo ospita contemporaneamente fiori e frutti maturi, cosa che la rende particolarmente suggestiva. Si ottiene un miele caratteristico, dall’odore e dal sapore intenso, persistente in bocca e con una forte componente amara e astringente. Alcuni torroni sardi vengono elaborati con il miele di corbezzolo.

Liquore e pianta simbolo

Simbolo della Sardegna, la pianta è particolarmente aromatica, non soltanto per i suoi fiori dolcemente profumati, ma anche per il gambo e per le foglie lucide, intrise di una fragranza speziata. Bacche e foglie esaltano il sapore della carne cotta alla brace. I fiori possono arricchire una macedonia di frutta. Il mirto è anche l’ingrediente centrale del celebre liquore sardo.