Lunedì 29 Aprile 2024

Quali possono essere le cause della bolletta della luce troppo alta

bollette della luce

bollette della luce

Il primo trimestre del 2022 ha fatto registrare un record nell’aumento delle bollette della luce: secondo ARERA si è trattato di un incremento del +131% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; analoghe considerazioni si possono fare per il gas naturale che ha subito un rialzo del +94%. Al di là del costo della materia prima ci sono altri fattori che possono contribuire all’aumento della bolletta della luce: vediamo insieme quali. 

Conguaglio errato

Per comprendere il concetto di conguaglio è opportuno partire dal concetto che il fornitore può, dopo aver emesso le bollette, un secondo documento per “pareggiare i conti” tra i consumi presunti e consumi effettivi. I primi, infatti, vengono calcolati sull’anno precedente: se l’importo risulta superiore ecco che interviene il conguaglio. 

Nonostante possa sembrare un calcolo che non lascia spazio all’errore, può capitare che il fornitore invii un conguaglio errato. In questo caso il consumatore ha la possibilità di inviare un reclamo per la fattura emessa in maniera sbagliata: sebbene le modalità possano cambiare in base al fornitore scelto, è necessario che la lettera contenga: i dati del richiedente intestatario della fornitura, il codice cliente, il codice POD, il numero della bolletta, la ricevuta della bolletta errata e il motivo del reclamo. 

Si suggerisce, prima di procedere con la richiesta, di verificare - magari con l’aiuto del servizio clienti - se sussistano i presupposti per fare effettivamente il reclamo. In ogni caso, una volta inviata la documentazione, il fornitore ha fino a 40 giorni per rispondere: nel caso trascorra più tempo, il soggetto più richiedere un risarcimento per ogni giorno di ritardo maturato. 

Offerta inadeguata alle proprie abitudini

Una seconda possibile causa della bolletta troppo alta riguarda l’offerta sottoscritta: è possibile, infatti, che quanto proposto non soddisfi appieno le necessità del cliente stesso o non si adatta alle sue abitudini. In particolare, si ricorda che è possibile scegliere tra le tariffe monorarie e multioraria a seconda della composizione del nucleo familiare, del tempo trascorso tra le mura domestiche e dal tipo di elettrodomestici di cui si dispone. 

Si ricorda che per modificare la propria offerta o cambiare fornitore bisogna attenersi alle condizioni contrattuali di recesso; prima di sottoscrivere un nuovo contratto è opportuno accertarsi che questo possa rispondere appieno alle proprie necessità. 

Aumento costo materia prima

L’Italia sta attraversando una vera e propria crisi energetica che però ha radici nel passato: si può cominciare infatti istituzione della borsa elettrica italiana nel 2004 (principale luogo di scambio all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia), per arrivare fino al 2019 (pre-Covid) quando il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica aveva registrato quotazioni medie annuali comprese tra i 43 e gli 87 euro per megawattora venduto.

La situazione era ovviamente cambiata con la stagione pandemica che ha costretto i consumatori a trascorrere forzatamente le proprie giornate in casa, con il rischio di incorrere in bollette particolarmente salate. La contrazione contrazione del fabbisogno energetico globale a fronte di un’offerta sovrabbondante, aveva comportato un crollo storico del prezzo dell’energia elettrica: circa 22 €/MWh a maggio 2020 in Italia, con fenomeni analoghi a livello globale.

Successivamente, con la ripresa economica nel secondo semestre del 2021 si è verificato un picco della domanda di energia a fronte di un’offerta fortemente limitata; questa situazione ha portato ad un secondo record nel dicembre 2021: una media mensile di 281,24 €/MWh, con un picco orario di 533,19 €/MWh. 

È opportuno tenere presente, per altro, che il cliente oggi ha la percezione di un raddoppio della bolletta dell’energia; questo importo sarebbe potuto essere di gran lunga superiore qualora non fosse intervenuto lo stato per calmierare i costi.

Abitudini energetiche sbagliate

È importante considerare, infine, che tra le principali cause dell’aumento della bolletta ci sono anche le abitudini energetiche scorrette. Tra i comportamenti più ricorrenti che possono portare a delle spiacevoli sorprese a fine mese ci sono: 

  • Non sfruttare al meglio le fasce orarie di consumo: è importante utilizzare - per quanto possibile - gli elettrodomestici che consumano di più (lavatrice, lavapiatti e asciugatrice) in quei momenti della giornata in cui è possibile risparmiare, quindi principalmente nelle ore notturne. 
  • Non utilizzare lampadine a basso consumo: le lampadine a led permettono di risparmiare notevolmente l’energia elettrica utilizzata. 
  • Lasciare accesa la luce quando non si è nella stanza: sebbene possa essere più comodo lasciare la luce accesa quando si passa da una stanza all’altra bisognerebbe sforzarsi di sfruttare quanto più possibile la luce naturale e utilizzare quella artificiale solo quando necessario. 
  • Lasciare le prese inserite: molti non sanno che non è sufficiente spegnere un elettrodomestico perché questo smetta di consumare. Per raggiungere il consumo pari a zero è fondamentale staccare direttamente la spina o utilizzare una presa con più ingressi e dotata di un interruttore che può essere acceso o spento all’occorrenza. 

Inoltre, è opportuno ricordare che nel periodo estivo lo scorretto utilizzo dei condizionatori può essere causa dell’aumento della bolletta della luce. In questo caso, si suggerisce di utilizzare una temperatura costante media, piuttosto che una temperatura molto bassa; bisogna poi assicurarsi che le finestre siano correttamente chiuse. Contestualmente si può appurare lo stato degli infissi e, nel caso non fossero performanti, si può valutare di sostituirli usufruendo delle numerose agevolazioni messe a disposizione dal Governo.