Lunedì 29 Aprile 2024

Ita, Lufthansa sbarca a Roma per l'esame dei conti. E sullo sfondo ci sono le Ferrovie

Vendita della compagnia di bandiera, resta da capire se i tedeschi sono in grado di accollarsi tutto l'investimento. Da qui l'ipotesi tandem con Fs. E il governo vorrebbe riportare in pista Msc

Ultima chiamata per Ita Airways: dopo il ritiro di Msc, resta da giocare la carta Lufthansa, che mostra interesse per l’acquisizione di una quota della compagnia aerea. Il gruppo tedesco sta valutando in questi giorni se presentare un’offerta in solitaria, ma spunta anche l’ipotesi che possa essere affiancata da un partner industriale italiano (tra i possibili nomi, quello di Fs). Nessun segnale, invece, dall’altro potenziale competitor, il fondo strategico Usa Certares, che sta alla finestra dopo la decisione presa a fine ottobre dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di non prorogare la trattativa in esclusiva, iniziata a fine agosto dal precedente governo, finita in un’impasse.

Oggi, martedì 29 novembre, Ita aveva in programma una conferenza stampa per fare il punto sui suoi primi 13 mesi di attività. Conferenza annullata, perché in contemporanea i manager di Ita riceveranno proprio i loro colleghi tedeschi, che sbarcano a Fiumicino per un esame ravvicinato dei conti della compagnia italiana in via di privatizzazione. Gli advisor di Lufthansa hanno avuto accesso alla data room di Ita, ma la domanda è se l’aviolinea tedesca è in grado di accollarsi da sola un importante sforzo finanziario. Da qui l'ipotesi di un tandem con Ferrovie dello Stato per rilevare una quota di maggioranza di Ita, col 51% a Lufthansa, il 29% a Fs e il resto in mano al ministero dell'Economia, al momento azionista unico della compagnia.

Naturalmente bocche cucite alle Fs. "Le Ferrovie vanno ancora in treno", ha detto l'amministratore delegato del gruppo, Luigi Ferraris, a chi gli ha chiesto un commento sulla vicenda a margine del forum internazionale Coldiretti. E via XX Settembre ha tenuto a precisare che al Mef "non compete esprimere in alcuna modalità giudizi o valutazioni su eventuali partner aggiuntivi alle cordate ammesse" nella data room. In base alle voci che girano sulla stampa tedesca, Lufthansa potrebbe prendere "il 51% di Ita per soli 250 milioni di euro", mentre a inizio anno la newco valeva ancora oltre 1 miliardo di euro.

Indiscrezioni che avrebbero messo in allarme il governo, che starebbe ora lavorando per riportare in pista la Msc di Aponte, sempre in tandem con Lufthansa. Alla fine dell'estate Msc e Lufthansa avrebbero messo sul piatto 850 milioni di euro per l'80% di Ita, col 60% a Msc, il 20% ai tedeschi e il 20% lasciato al Mef. Dall'altra parte, il fondo Certares aveva offerto 650 milioni per una quota poco inferiore al 60%, che avrebbe lasciato poco più del 40% nelle mani del Mef. Ma ora è tutto da vedere se quest'offerta è ancora valida, dopo il voltafaccia dell'ultimo minuto del nuovo governo. Le proiezioni su Ita, intanto, non rassicurano: la cassa di 1,35 miliardi si dovrebbe esaurire a fine 2023. Bisogna trovare un partner industriale che sia in grado di integrare il vettore italiano in una realtà più grande e solida, o il governo dovrà rimettere mano al portafoglio. Tanto più che la recente assemblea ha già deliberato un aumento di capitale, tutto a carico del Tesoro, di 400 milioni di euro.