Giovedì 3 Ottobre 2024

L'inquinamento mette a rischio il nostro sonno. Ecco perché

Il calo della qualità dell'aria causa problemi al nostro sonno, sconvolgendone i ritmi abituali. Lo rivela uno studio americano

I disturbi del sonno aumentano con l'inquinamento - foto Kaisnv Istock

I disturbi del sonno aumentano con l'inquinamento - foto Kaisnv Istock

Secondo una nuova ricerca presentata alla ATS International Conference 2017, l'aumento dei livelli di inquinamento rende sempre più difficile dormire. Lo studio, condotto presso la University of Washington, riprende l'argomento trattato in altre indagini scientifiche che dimostravano come la diminuzione della qualità dell'aria ha effetti sulla salute del cuore e dei polmoni: ora scopriamo che sono a rischio anche le nostre notti a letto. L'INDAGINEMartha E. Billings, MD, spiega che lo studio è partito dalla considerazione che "probabilmente l'inquinamento atmosferico provoca irritazione delle vie aeree, gonfiore e congestione, e può anche influenzare il sistema nervoso centrale e le aree cerebrali che controllano la respirazione e il sonno". I ricercatori americani hanno analizzato i dati di oltre 1800 persone (età media 68 anni) prelevandoli dal Multi Ethnic Study on Atherosclerosis (MESA) esaminando due fra i più comuni inquinanti atmosferici: l'ossido di azoto (un gas connesso all'inquinamento da traffico) e il PM 2,5 (il particolato fine, ovvero le polveri sottili generate dall'inquinamento industriale che arrivano a penetrare nei polmoni). Si è così arrivati a stimare le esposizioni all'inquinamento atmosferico nelle abitazioni di ciascun soggetto (su un anno e su 5 anni) per incrociarle con i dati sulla qualità del sonno nell'arco della settimana.Leggi anche: Ecco perché una doccia calda prima di dormire stimola il sonno

RITMI SCONVOLTII dati rivelano che il gruppo con i più alti livelli di ossido di azoto nell'arco di 5 anni ha registrato un aumento del 60% del rischio di un sonno poco efficace, con diversi risvegli notturni. Le persone con le più elevate esposizioni al PM 2,5 hanno avuto un aumento del 50%. Un confronto con dati fisici e socioeconomici ha rivelato che l'esposizione a lungo termine a questi fattori inquinanti può avere effetti negativi sul sonno e sconvolgere i nostri ritmi sonno-veglia. "Questi nuovi risultati indicano la possibilità che i livelli comuni di inquinamento atmosferico non solo influenzino la malattia del cuore e del polmone, ma anche la qualità del sonno”, spiega la ricercatrice Martha E. Billings, “Migliorare la qualità dell'aria può essere un modo per migliorare la salute del sonno e forse ridurre le disparità di salute", quelle provocate dalle situazioni socio economiche dei soggetti. Lo studio vuole essere un punto di partenza per esplorare l'associazione tra gli altri agenti inquinanti e il sonno, e capire anche se il rumore generato dal traffico può essere un fattore chiave nella determinazione della qualità del sonno.Leggi anche: Come curare i disturbi del sonno... a letto