Da palazzo, a quartiere, a città. Il modello abitativo del Bosco Verticale, il progetto dell'architetto Stefano Boeri che è stato realizzato per la prima volta nel quartier Isola-Garibaldi a Milano, in occasione di Expo 2015, sta diventando un esempio di architettura sostenibile a livello globale. Dopo i progetti richiesti a Losanna e Nanchino, ora è la volta di un'altra applicazione, in Cina.
I palazzi-foresta di Milano sono valsi al progettista italiano il premio Best Tall Building Worldwide 2015 e sono stati replicati nella città svizzera, dove si sta lavorando a edifici in cui sono integrati 24mila alberi (la Tour des Cèdres). Poi è stata la volta di Nanchino, appena annunciata, che ha adottato il modello dell'edificio 'vivente' con mille alberi e 2500 altre piante sulle facciate di un palazzo. Il che dovrebbe portare a una riduzione di emissioni di CO2 di 25 tonnellate all'anno, e a una produzione di 60 kg di ossigeno al giorno.
Ora, come spiegato da Boeri sul Guardian, le autorità cinesi hanno deciso di applicare la sostenibilità a intere città, con 200 edifici arricchiti da alberi e piante, allo scopo di combattere l'inquinamento. Per le prime si prevede l'inizio dei lavori a fine anno e la fine entro il 2020. Sarà la città di Luizhou (1,5 milioni di abitanti nella provincia di Guangxi) una delle prima e ospitare le nuove costruzioni, poi il progetto dovrebbe proseguire nei pressi di Shijiazhuang, un polo industriale considerato uno dei 10 più inquinati del paese.
Giovedì 2 Maggio 2024
ArchivioIl Bosco Verticale diventa una città per combattere l'inquinamento