Martedì 30 Aprile 2024

Coronavirus, il tormentone che diverte i web dementi

"Buongiorno da Mondello: non ce n’è Coviddi, non ce n’è". Anche se non ve ne siete accorti è questa la frase dell’estate 2020 che passerà alla storia. L’ha pronunciata una signora siciliana in spiaggia, in un’intervista tv. Enorme tatuaggio sulla spalla, un orecchino rotondo gigante che le pende dal lobo destro, le lunghe unghie (finte?) glitterate, alla giornalista che le chiede se non provi un po’ di paura a stare al mare senza mascherina, la signora risponde: "Non ce n’è Coviddi, non ce n’è Covviddi, non c’è niente, è finito tutto, a Palermo non abbiamo niente". Se tornano i contagi? "Si vabbè a settembre ci chiudiamo tutti a casa".

Ma la mascherina ce l’ha? E la signora ride: "Sì sì ce l’ha mio marito". La frase "Non ce n’è Coviddi", tramite i social, è rimbalzata in questi mesi dappertutto: un tormentone. Ora la signora che l’ha pronunciata ha aperto un profilo Instagram che in poche ore ha raggiunto 157mila follower (tra loro anche Fiorello), in cui si descrive "mamma a tempo pieno" e pubblica sue foto dal parrucchiere o mentre sforna brioche. Una storia del cavolo, una storia da ridere, se non fosse una delle più tristi di tutta l’estate. Ignorante (Coviddi?), orgogliosamente superficiale, diventa famosa: come zimbello, si sarebbe detto un tempo. Roba da nascondersi. E invece la signora cosa fa? Apre un profilo Instagram, e insiste. Pubblica video, e in uno, accorato, chiede alle persone di smetterla "di fare un po’ i cattivi" con lei. "Anche perché io non sono cattiva, non ho ucciso a nessuno, ho detto soltanto una cosa così. Angela è questa anche nella vita reale".

In queste parole c’è tutto il mondo nel quale viviamo, illudendoci che arrivi presto un’alba di rinascita, in cui le nostre braccia smanieranno di tornare a lavorare per ricostruire e in cui il nostro animo smanierà di riempirsi di bellezza, cultura, amore per gli altri. Ma quest’alba non ci sarà, perché non c’è un cielo abbastanza grande che possa contenerla: l’orizzonte che abbiamo davanti è quello piccolo piccolo della signora di Mondello, dei suoi svarioni e del suo "vabbè ho detto soltanto una cosa così", del suo parlare di sé in terza persona e attribuirsi "una vita reale" dentro a un video di Instagram. "Nei social network – scriveva Bauman – visioni individuali sommate a visioni individuali tolgono peso al senso politico delle persone". Io è un altro, l’altro è un io: è rapportarsi occhi negli occhi, respiro su respiro, dialogo e confronto con l’alterità, ciò che ci definisce persone. Sul video della signora di Mondello piovono commenti: "sei il top", "sei una lardosa demente". Un gioco di specchi virtuale in cui si riflettono e moltiplicano 157mila fantasmi di mostri. Nessuna vita. Poca speranza.