Lunedì 29 Aprile 2024

Riccione: a sorpresa il sindaco diventa padrone del parco acquatico

Dal Demanio finirà tra i beni del comune la maggiore parte della superficie delle Perle d’Acqua

L'immagine del parco acquatico

L'immagine del parco acquatico

Riccione (Rimini) , 15 dicembre 20154Il comune di Riccione diventerà proprietario di un parco acquatico. Dal Demanio finirà tra i beni del municipio la maggior parte della superficie delle Perle d’Acqua. Si tratta di una realtà al cui interno si trova il Palaterme.

Anni fa a investire in modo importante sull’area fu l’allora patron dello stabilimento, Giorgio Piccioni. Ne venne un’attrazione con piscina riscaldata da 800 metri quadrati, percorsi con acque termali a diverse temperature, cascate colorate, il tutto immerso nel verde della più tipica macchia mediterranea. Tutto si sarebbero aspettati il sindaco Tosi e l’assessore Monaco, tranne che questo patrimonio finisse nelle mani dei cittadini.

Il Demanio, grazie al federalismo avviato negli ultimi tempi, ha previsto che i beni demaniali finiscano sotto la diretta gestione dei Comuni. «Quando ci siamo recati a Bologna, per verificare quanti e quali beni il municipio avrebbe ottenuto – spiega Renata Tosi – abbiamo visto, con nostra sorpresa, che anche buona parte della superficie sulla quale insiste oggi il parco Perle d’Acqua sarebbe diventato di nostra proprietà».

Un patrimonio da milioni di euro, «che non abbiamo ancora stabilito con certezza». Soprattutto permette all’amministrazione comunale di diventare protagonista nella riqualificazione dell’intera area termale. Infatti è di proprietà pubblica anche la colonia Bertazzoni, a due passi dal parco. Inoltre sempre dal Demanio finiranno tra i beni municipali il parcheggio lato Rimini della colonia e l’area verde a ridosso. Se a queste strutture e superfici si aggiungono le strade e tutte le pertinenze che erano già pubbliche, il Comune oggi possiede un pezzo di pregio dell’area sud, che vuole far fruttare al meglio nell’ambito di una riqualificazione complessiva della zona termale. «Con le ultime novità l’amministrazione sarà sempre più protagonista della riqualificazione della zona. Cerchiamo investitori che sappiano dare una prospettiva di sviluppo per l’intera città. Inoltre con i soldi che otterremo dalla vendita delle aree potremo investire in modo importante nel resto di Riccione. Credo di non sbagliarmi se parlo di almeno 20 milioni di euro quale valore delle aree pubbliche inserite nel progetto di rilancio dell’area».

Fino a quando non partiranno i lavori, sarà il Comune ad accordarsi con la proprietà delle Terme per la gestione, e di conseguenza l’affitto della superficie del parco. Infine, l’amministrazione dovrà riconoscere al Demanio quanto veniva versato dalla proprietà delle Terme. Questo accadrà con un minor trasferimento di risorse dallo Stato al municipio nei prossimi anni, equivalente alla cifra dell’affitto versato al Demanio, spiega il sindaco.