Martedì 30 Aprile 2024

Bonus condizionatore 2022: come e quando richiederlo

condizionatori

condizionatori

Con l’arrivo della bella stagione, il condizionatore potrebbe essere un valido alleato contro le giornate più calde. Con la Legge di Bilancio 2022, è stato riconfermato il Bonus condizionatori, grazie al quale è possibile ottenere un’agevolazione fiscale per l’acquisto e l’installazione di impianti di condizionamento fino al 31 dicembre 2022. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cos’è il Bonus Condizionatori 2022

Confermato dalla Legge di Bilancio, il Bonus Condizionatori consente di ottenere una detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione di impianti di condizionamento, come climatizzatori, deumidificatori e pompe di calore a basso consumo energetico. Rivolto sia alle famiglie che alle imprese, l’incentivo ha come obiettivo quello di migliorare l'efficienza energetica delle abitazioni, dando la possibilità di acquistare un nuovo dispositivo o sostituire quello vecchio con un modello meno inquinante.

Più nel dettaglio, è possibile usufruire degli sconti fiscali previsti dal Governo abbinando il Bonus condizionatore con altre agevolazioni già attive:

  • il Bonus ristrutturazione o il Bonus mobili, che permettono di ottenere una detrazione pari al 50%;
  • l’Ecobonus per la riqualificazione energetica, che garantisce una detrazione del 65%;
  • il Superbonus 110%, che permette di sostituire l’intero impianto di condizionamento.

Detrazione al 50%

È possibile ottenere una detrazione al 50% per l’acquisto e l’installazione di impianti di condizionamento a seguito di interventi dedicati alla manutenzione ordinaria o straordinaria iniziati dopo il 1 gennaio dell’anno precedente a quello in cui si acquista il dispositivo. Nel dettaglio, l’agevolazione del 50% può essere ottenuta con:

  • il bonus ristrutturazioni, che prevede lavori di restauro, risanamento e ristrutturazione su unità immobiliari ed edifici residenziali;
  • il bonus mobili ed elettrodomestici, che comprende lavori di manutenzione straordinaria senza la ristrutturazione edilizia, con la condizione di migliorare l’efficienza energetica.

In questi casi, per ottenere l’agevolazione è necessario acquistare un condizionatore di classe A+ o successiva e per il 2022 il tetto massimo è stato fissato a 10.000€. La detrazione del 50% può essere ottenuta sia con la classica detrazione sui lavori di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria, sia attraverso la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Detrazione al 65%

Grazie all’Ecobonus, che prevede interventi destinati al miglioramento delle prestazioni energetiche e alla riqualificazione energetica di edifici esistenti, è possibile aumentare lo sconto previsto dal Bonus condizionatore fino al 65%. Per poter usufruire di questa agevolazione, è necessario abbinare ai lavori previsti dall’Ecobonus l’acquisto di un condizionatore a pompa di calore ad alta efficienza energetica. In questo caso, per legge la spesa massima detraibile è pari a 46.154€, da suddividere in 10 quote annuali.

Bonus Condizionatori 2022: chi può richiederlo e come fare domanda

Il Bonus è, quindi, un'agevolazione che spetta a tutti coloro che decidono di acquistare oppure sostituire il condizionatore con uno a risparmio energetico. Tale detrazione, prevista in Legge di Bilancio 2021 (articolo 1, comma 58) rientra nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, motivo per il quale sono molti coloro che possono fare domanda ed usufruirne. Tra questi è bene evidenziare:

  • persone fisiche;
  • esercenti arti e professioni;
  • società di persone;
  • società di capitali;
  • associazioni professionisti;
  • enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • condomini;
  • Istituti autonomi per le case popolari;
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa.

Ma non finisce qui. Il Bonus Condizionatori può essere richiesto non solamente dai proprietari di immobili, ma anche dai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto di interventi e che, quindi, ne sostengono le relative spese. Come:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Se, quindi, volessimo approfondire questo nucleo di persone, possono fruire della detrazione anche:

  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili);
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Chiarito però chi può richiedere il Bonus è bene evidenziare come poterlo ottenere e la documentazione da presentare. Quest’ultima prevede tre diversi tipi di documenti: 

  • la fattura di acquisto;
  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di transazione, se si sceglie di pagare con carta di credito e/o debito.

 Mentre invece, per quanto riguarda la richiesta, questa può essere fatta: 

  • durante la dichiarazione dei redditi: attraverso la presentazione del modello 730 o del modello Unico. L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d’importo pari (quindi si recupera in 10 anni). Nel calcolo delle spese possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio del condizionatore acquistato;
  • con sconto immediato in fattura: in tal caso occorre è richiesto il pagamento attraverso bonifico postale o bancario oppure attraverso il bonifico parlante. Tutte valide soluzioni purché contengano i dati dell’acquirente, la partita IVA, il codice fiscale del rivenditore, il riferimento alla fattura d’acquisto e il riferimento legge che consente il bonus;
  • nel caso di bonus condizionatori senza ristrutturazione con Ecobonus: in tal caso la detrazione fiscale si può convertire in credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori.

Come ultima cosa, per coloro che mirano ad ottenere il bonus è bene ricordare di conservare con cura tutta la documentazione. L’Agenzia delle Entrate, infatti, di concerto con l’Autorità Giudiziaria competente, potrebbe effettuare controlli sulle dichiarazioni rese in fase di richiesta del Bonus.